Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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  • Mustier (Unicredit) in corsa per il vertice di Hsbc
    L’amministratore delegato di Unicredit Jean-Pierre Mustier sarebbe uno dei principali candidati alla carica di ceo di Hsbc. Lo ha scritto ieri Bloomberg dopo che in passato il nome del banchiere francese era già stato accostato a quelli di Deutsche Bank e Société Générale, banca quest’ultima indiziata per un possibile merger con lo stesso istituto di credito italiano. Va detto che finora il board di Hsbc non ha preso alcuna decisione sulla nomina del nuovo ceo e sta valutando i candidati, tra cui figura il ceo ad interim di Hsbc, Noel Quinn.
  • Messina ribadisce: l’offerta non verrà migliorata
    Ci sono «zero probabilità» che Intesa Sanpaolo alzi il prezzo offerto per Ubi Banca, ma l’ad Carlo Messina è fiducioso che l’operazione vada in porto. « Intesa Sanpaolo non farà altre mosse in Europa, ma mi aspetto che ci saranno altre operazioni nei prossimi mesi», ha previsto, facendo capire indirettamente che la Bce ha già dato il suo benestare al deal con Ubi: «Non è possibile che una delle maggiori banche europee proponga un deal di queste dimensioni senza indicazioni positive dalla Banca centrale europea».
  • Ubs, Hamers sostituisce Ermotti
    Nuovo giro di poltrone ai vertici di una grande banca svizzera. Dopo le dimissioni a sorpresa di Tidjane Thiam da ceo di Credit Suisse in scia allo scandalo sui pedinamenti ai danni di vari top manager, ieri un altro grande nome del credito elvetico ha infatti annunciato l’imminente addio. Si tratta di Sergio Ermotti che, dopo nove anni alla guida di Ubs, ha annunciato di essere pronto a lasciare le redini della banca nelle mani dell’attuale numero uno di Ing Groep, Ralph Hamers.
  • Morgan Stanley prende E-Trade
    Morgan Stanley acquisterà E-Trade per 13 miliardi di dollari, ennesima operazione di consolidamento nel settore dell’intermediazione al dettaglio. Nello specifico la banca d’investimento di Wall Street pagherà ciascuna azione di E-Trade 58,74 dollari. Il titolo Morgan Stanley ieri sera a un’ora dalla chiusura delle contrattazioni cedeva circa il 4%, mentre le azioni dell’azienda oggetto dell’acquisizione sono salivano di oltre il 20%.
  • Il patto di Ubi dice no a Intesa
    Gli azionisti storici insorgono contro l’offerta pubblica di scambio presentata lunedì da Intesa Sanpaolo su Ubi. Ieri la proposta della Ca’ de Sass è stata esaminata dal Comitato Azionisti di Riferimento (Car), il sindacato di consultazione che oggi controlla il 17,8% del capitale di Ubi. Stringata e dura la nota diffusa subito dopo il vertice: la proposta di Intesa, si spiega, «appare ostile, non concordata, non coerente con i valori impliciti di Ubi Banca e dunque inaccettabile».
  • Morelli lascerà il Montepaschi
    Dopo tre anni e mezzo al vertice del gruppo senese il banchiere ha informato il Tesoro della propria indisponibilità al rinnovo dell’incarico e ieri ne ha dato l’annuncio ai membri del cda e del comitato di direzione della banca.
    Arrivato a Siena nel settembre del 2016 come amministratore delegato e direttore generale dopo l’uscita di Fabrizio Viola, Morelli ha seguito prima il complesso salvataggio della banca con l’ingresso del Tesoro nel capitale e poi il processo di turnaround.
  • Cresce il mercato dell’AI in Italia
    Aumentano gli investimenti delle imprese italiane in intelligenza artificiale.
    Dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano emerge un mercato ancora piccolo, se confrontato con altri Paesi europei, ma di crescente dinamismo. Le società italiane sono responsabili del 78% della spesa (156 milioni), mentre il restante 22% deriva dall’estero.
  • Ivass lancia il mystery shopping per tutelare i clienti
    Ivass sta lavorando al progetto sperimentale di mystery shopping, uno strumento che servirà per il monitoraggio e il controllo delle modalità di vendita dei prodotti assicurativi. Ne ha dato un’anticipazione ieri il segretario generale dell’istituto di controllo del settore assicurativo, Stefano De Polis, al convegno al Convegno di Studi «La Product Oversight Governance dei prodotti assicurativi – Profili giuridici e operativi» tenutosi alla Sapienza Università di Roma.
  • Sostegno Credem ai vini d’Italia
    Dopo aver erogato 800 milioni di euro alle imprese agroalimentari nazionali nel 2019 (+30% dall’anno precedente), la banca emiliana ha intenzione di effettuare finanziamenti al settore vitivinicolo per 150 milioni nel 2020.
    Un obiettivo che testimonia il valore strategico del settore per i piani del gruppo e che fa il paio con la scelta di essere partner di «Benvenuto Brunello 2020», 27esima edizione della manifestazione organizzata dal Consorzio del Brunello di Montalcino dal 21 a 24 febbraio nell’omonima località per presentare la nuova annata.
  • L’utile Axa balza dell’80% a 3,8 mld. Bene l’Italia
    Il risultato, spiega una nota del gruppo francese, risulta tuttavia in parte condizionato da una serie di operazioni straordinarie, come quelle che hanno portato negli ultimi anni prima all’ipo e poi all’uscita dal capitale dell’ex controllata Axa Equitable Holdings, ora tornata semplicemente Equitable Holdings. Il risultato operativo ha raggiunto quota 6,4 miliardi di euro, registrando una crescita del 4% su base annua, mentre i ricavi complessivi si sono attestati a 103,5% miliardi di euro (+1%).

  • E-Trade va a Morgan Stanley
    Morgan Stanley acquisterà E-Trade per 13 miliardi di dollari (12 mld euro).
    È l’ennesima operazione di consolidamento nel campo dell’intermediazione al dettaglio.
    La banca di investimento pagherà ciascuna azione E-Trade 58,74 dollari (54,46 euro).
    «E-Trade rappresenta una straordinaria opportunità di crescita per la nostra attività di wealth management e un balzo in avanti nella nostra strategia», ha detto James Gorman, a.d. di Morgan Stanley.
  • Ermotti lascia Ubs
    L’amministratore delegato di Ubs, Sergio Ermotti, è pronto a lasciare il timone della banca elvetica. Al suo posto verrà nominato Ralph Hamers, attuale numero uno di Ing. L’istituto svizzero, il principale del paese per asset, ha annunciato che Hamers entrerà a far parte del consiglio di amministrazione in settembre e diventerà a.d. il 1° novembre.
    Il presidente della banca, Axel Weber, ha detto che Hamers è «il ceo giusto» per guidare l’istituto attraverso i cambiamenti nel settore, essendo «un banchiere esperto e rispettato, con comprovata esperienza nella trasformazione digitale».
  • Ubi, no del patto a Intesa
    Il Patto Car (Comitato azionisti di riferimento), che aggrega circa il 18% del capitale di Ubi, ha definito «irricevibile» l’ops lanciata da Intesa Sanpaolo. La proposta «appare ostile, non concordata, non coerente con i valori impliciti di Ubi banca e dunque inaccettabile», si legge nella delibera approvata dopo una riunione durata alcune ore.
    I valori impliciti, ha spiegato Mario Cera, rappresentante del comitato di presidenza del Car, sono anche quelli economico-patrimoniali.
    Le fondazioni socie hanno anche dei contenuti sociali e non conta solo il valore delle azioni. Non esiste solo quel mercato, esistono anche i territori».
  • Mustier s’avvicina a Hsbc
    L’a.d. di Unicredit, Jean Pierre Mustier, è uno dei principali candidati ad assumere la guida operativa di Hsbc: un ruolo per il quale ha già intavolato discussioni con i vertici della banca britannica.
    A riferirlo è l’agenzia Bloomberg citando fonti dell’istituto che, al pari di Unicredit, non ha rilasciato commenti.
  • Mps, passo indietro di Morelli
    Marco Morelli fa un passo indietro.
    L’a.d. del Montepaschi ha comunicato ai membri del cda e del comitato di direzione di avere informato il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, di non essere disponibile al rinnovo dell’incarico che scadrà con la prossima assemblea di bilancio prevista per il 6 aprile. «È stata un’esperienza di tre anni e mezzo umanamente e professionalmente straordinaria», ha detto Morelli.
  • Prepensionamento fai-da-te
    Dietro al licenziamento di due dipendenti della Salerno Pulita, la municipalizzata che gestisce l’intero ciclo dei rifiuti per la città, infatti, ci sarebbero proprio i primi test di «autoesodo»: farsi licenziare per transitare alla pensione dopo un periodo di disoccupazione, percependo Naspi e Reddito di cittadinanza.
    Alla Salerno Pulita non c’è stata alcuna contestazione dei licenziamenti.
    Nessuna reazione c’è stata neanche da parte dei colleghi di lavoro.
    Salvo il tradire un senso di condivisione con un sorriso: «Possiamo definirlo auto-esodo, non è più una novità» è l’idea (molto vicina alla realtà) di un dipendente che preferisce restare anonimo.


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  • Ubi, i soci del patto con il 18% respingono l’offerta di Intesa
    Il verdetto ufficiale del più forte schieramento degli azionisti di Ubi, il Patto di consultazione Car, è lapidario e ha rispedito al mittente senza se e senza ma l’offerta di Intesa sul 100% di Ubi. Azionisti che si sentono determinati a «tutelare l’investimento e la banca, con i suoi territori di riferimento». Non è un passaggio di poco conto: il Car riunisce il 17,8% della banca (Fondazioni e famiglie importanti, di Brescia e soprattutto di Bergamo) e non è detto che non salga ancora: «Non escludiamo nulla», ha ribadito Mario Cera, componente del consiglio direttivo del patto.
  • Mustier, Ermotti Morelli e Massiah Banchieri in ballo
    In attesa di capire il destino del numero uno di Ubi Banca Victor Massiah, sotto scacco per l’offerta di Intesa Sanpaolo, Bloomberg ha dato Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di Unicredit, tra i candidati a guidare Hsbc, colosso con passaporto britannico e cinese (Hong Kong) che ha appena annunciato una pesante ristrutturazione e il taglio di 35 mila lavoratori. Tra questi non conta l’ad John Flint, estromesso mesi fa e finora sostituito da Noel Quinn. Unicredit e Hsbc non hanno commentato le voci.
    Da allora Ermotti guida Ubs, la prima banca svizzera che ieri ha annunciato la nomina dell’olandese Ralph Hamers, finora alla guida di Ing. Hamers, che sarà direttore generale e presidente dell’esecutivo, ha reso Ing un protagonista dell’innovazione digitale.
  • La svolta di Morgan Stanley Compra per 13 miliardi la piattaforma E *Trade
    Approfittando di un clima finanziario diverso, grazie anche ai record di Wall Street e al lessez-faire trumpiano, la Morgan Stanley ha annunciato ieri l’acquisto per 13 miliardi di dollari della E*Trade Financial Corporation, il colosso americano negli scambi azionari online. Si tratta della più grande operazione bancaria negli Stati Uniti dopo la crisi del 2008-2009 e conferma la convergenza di interessi tra l’aristocrazia di Wall Street e il mondo della finanza diffusa. Per l’australiano James Gorman, 61 anni, e da più di dieci chief executive di Morgan Stanley, sarà una rivincita sui più famosi concorrenti di Goldman Sachs.


    corsera

    • Ubi Banca, il no dei soci industriali «Ostile e inaccettabile l’offerta Intesa»
      Lunedì tocca agli altri due patti di soci Ubi: il «Patto dei mille», presieduto da Matteo Zanetti, di area bergamasca, che pesa per circa l’1,6%, e il «Sindacato azionisti», con soci di area bresciana — compresa la famiglia dell’ex presidente di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, e poi Lucchini, Folonari, Camadini, Rampinelli Rota — che vale l’8,37%. Ed è a loro che guarda il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, confidando nel premio del 27% sul prezzo pre-annuncio.L’offerta tuttavia non è vista con favore dai soci locali. Dal punto di vista tecnico, ragionava ieri un banker al lavoro sul dossier, nel prezzo proposto da Intesa Sanpaolo non sarebbero valutate correttamente le sinergie derivanti dalla fusione, stimate in circa 700-800 milioni.
    • Messina: un’operazione di mercato, andiamo avanti
      Carlo Messina parla prima del «niet» arrivato dal patto che raccoglie le quote dei piccoli soci industriali e delle due Fondazioni di Ubi. E nulla aggiunge in seguito il capo di Intesa Sanpaolo che ai microfoni di Bloomberg chiarisce già dalla mattinata: «Questa è un’ operazione di mercato e non ci sono discussioni con i singoli azionisti di Ubi. Parliamo al mercato, a tutti gli investitori e saremo felici se aderiranno alla proposta» dell’offerta pubblica di scambio che andrà avanti come indicato nell’annuncio che a inizio settimana ha scosso il sistema.
    • Mustier, Morelli, Ermotti: si apre il risiko dei banchieri
      Non solo il risiko delle banche; c’è anche quello dei banchieri e coinvolge direttamente top manager italiani, contribuendo a scompaginare gli equilibri finanziari, incrociandosi con la partita, appena cominciata, del consolidamento bancario. Da un lato Marco Morelli non si ricandida per la guida di Mps, dall’altro il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, dato come papabile per la poltrona di Hsbc mentre in Ubs, come ceo al posto di Sergio Ermotti, arriverà a novembre l’olandese Ralph Hamers, 53 anni, oggi alla guida di Ing Group.

  • L’arrocco del patto di Ubi Banca: offerta «ostile e inaccettabile»
    Per il Car non c’è spazio per una proposta che rischia di diluire per 10 volte il peso degli azionisti storici rappresentati nell’attuale board di Ubi. Il duello ora si sposta dunque sui pesi che gli schieramenti del “no” e del “sì” all’offerta riusciranno a coagulare.
    Intesa ha posto al 66% la soglia di adesione da parte del capitale di Ubi al di sopra della quale l’Ops si riterrà valida.
    Fonti vicine al Car segnalano come sia sufficiente un 33% di “no” per rendere più complicata l’operazione di Intesa, e che la distanza con il 18% del Patto non sia siderale.Di certo altri due pezzi importanti dell’azionariato storico di Ubi (che coagulano insieme circa il 10% del capitale) decideranno nelle prossime ore come posizionarsi rispetto alla proposta di Intesa.
  • Mps, Morelli non si ricandida Un tris di nomi per il futuro
    La banca ha riconquistato il posto che merita sul mercato grazie al contributo di tutti i colleghi, del management e dei membri del consiglio di amministrazione, tutti ben coscienti che Mps è un’importante realtà del Paese», ha sottolineato in una nota Marco Morelli, la cui scelta non sarebbe comunque legata a dissidi con l’azionista.
    Per la Natale, del resto, sarebbe un passaggio sotto le insegne dello stesso azionista, cioè il Tesoro che controlla anche Amco.
    Proprio ieri il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri si è complimentato con l’amministratore delegato, indicando che, tra l’altro, il Tesoro sta «discutendo con la Commissione europea su meccanismi ulteriori di pulizia dei credito deteriorati» di Mps e che «la soluzione sarà di mercato e nei tempi previsti».
  • Morgan Stanley compra E*Trade per 13 miliardi
    Un’acquisizione che è anche una scommessa per esorcizzare il ripetersi di debacle: per 13 miliardi di dollari, una transazione interamente in titoli, ha rilevato il gigante del brokeraggio online e a basso costo E*Trade, rafforzando enormemente una strategia a caccia di business più solidi e prevedibili – meno rischiosi di tradizionali “motori” dei protagonisti di Wall Street quali il grande trading azionario e obbligazionario.
    E*Trade porta in dote 5,2 milioni di clienti retail con 360 miliardi di dollari di asset, assieme a una banca online con depositi a basso costo per 56 miliardi grazie ai quali Morgan potrà rafforzare anche attività nei prestiti finora ancillari.
  • Axa, in Italia i premi crescono del 13%
    Axa in Italia ha registrato nel 2019 una crescita della raccolta premi complessiva del 13% a 6,1 miliardi di euro.
    La spinta è venuta in particolare dal comparto vita, risparmio, previdenza, che ha segnato un progresso del 17% a 4,3 miliardi. Per il comparto danni i premi sono aumentati del 3% a 1,75 miliardi e per il segmento salute del 20% a 92 milioni. Il risultato operativo nella Penisola ha totalizzato 207 milioni, in crescita del 10%.
  • Ubs, Ermotti lascia all’olandese digitale di Ing
    In poco più di due settimane, sia Credit Suisse che Ubs hanno annunciato in modo inatteso il cambio del capoazienda dopo mesi di instabilità al vertice.
    Al Credit Suisse le acque hanno cominciato ad agitarsi a seguito dello scandalo su un presunto spionaggio a danno del top manager Iqbal Khan, poi passato ai rivali di Ubs, che ha costretto l’ex ceo Tidjane Thiam a rassegnare le dimissioni lasciando la guida all’interno Thomas Gottstein, che guidava le attività elvetiche dell’istituto.
    A sostegno di Thiam, banchiere di origini ivoriane molto apprezzato sul mercato e in passato tra i possibili candidati alla guida della Banca Mondiale, si erano mossi alcuni fondi esteri che puntavano piuttosto sulla rimozione del presidente Urs Rohner.
  • Fondazione Carige chiede 141 milioni agli ex vertici
    Fondazione Carige ha chiesto oltre 141 milioni di euro di danni agli ex vertici, il presidente Flavio Repetto e il segretario Rodolfo Bosio, e ai tre ex sindaci per la gestione dell’ente ligure tra fine 2009 e inizio 2012. La citazione, secondo quanto riporta l’Ansa, risale a settembre, mentre la prima udienza è attesa a maggio. Oltre a Repetto e Bosio, Fondazione Carige cita gli ex componenti del collegio sindacale: Romano Merlo, Giuseppe Anobile e Francesco De Stefano. Il danno patrimoniale viene quantificato in oltre 141 milioni, mentre per quello non patrimoniale si rinvia a una quantificazione in corso di causa.
  • Sulle assicurazioni lo spettro Ifrs 17: colpite le gestioni separate italiane
    Per l’industria assicurativa, che si è appena lasciata alle spalle la faticosa implementazione di Solvency II, vale a dire lo schema adottato a livello europeo per una migliore definizione dei requisiti patrimoniali di vigilanza, si avvicina a grandi passi l’appuntamento per l’adozione del nuovo principio contabile IFRS 17, emanato dall’International Accounting Standards Board (IASB), ovvero l’organo incaricato di emanare i principi contabili a livello globale. Al termine di una complessa consultazione pubblica, lo IASB sembrerebbe orientato a non modificare la parte relativa alle “annual cohort” di questo principio contabile. Allo stato lo IASB vorrebbe far scattare l’adozione del nuovo principio contabile entro il 2022 mentre Ania, allineata in questo con Insurance Europe, vorrebbe perlomeno far slittare la data al 2023 e senza l’applicazione della contabilità per coorti.