Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’Rc Auto familiare è partita ma già si addensano dubbi sui reali benefici come spiegano i protagonisti del settore. «La norma ci ha lasciato piuttosto scettici sulla sua reale efficacia perché va ad agire solo su un aspetto tra quelli che incidono sull’Rc Auto tralasciando una riforma più strutturale del settore». Questo il pensiero di Costantino Moretti, amministratore delegato delle compagnia diretta ConTe.it, «Pensare che in caso di rinnovo di polizza o in caso di acquisto di un veicolo nuovo, anche di diversa tipologia, tutti i veicoli di un nucleo famigliare acquisiscano la miglior classe di merito, ovviamente in assenza di sinistri, è una forzatura eccessiva», aggiunge.
Le nuove misure della Banca centrale cinese per stimolare l’economia hanno avuto l’effetto di spingere al rialzo le borse europee, con piazza Affari che si è piazzata sul podio più alto. L’indice Ftse Mib è salito infatti dell’1% a 25.120 punti, toccando un massimo dall’ottobre 2008. Londra ha guadagnato invece lo 0,3% così come Parigi e Francoforte. Wall Street, invece, ieri era chiusa per la festa in onore dei presidenti degli Stati Uniti.
Sullo sfondo restano sempre i timori legati alle conseguenze dell’epidemia cinese sull’economia mondiale. Per quanto riguarda l’Italia, l’impatto del coronavirus potrebbe costare all’economia nazionale quasi un punto di pil: circa 17 miliardi di euro, una cifra tale da evocare lo spettro della recessione. La stima è contenuta in un report di Nomura, secondo cui per le economie statunitense ed europee gli effetti saranno meno devastanti rispetto a quelli attesi a Hong Kong, ma comunque saranno pesanti. In Europa è la Germania a rischiare di più, a causa degli elevati volumi di esportazioni e forniture manifatturiere (che incidono per il 3% sul pil), mentre per l’Italia i contraccolpi maggiori potrebbero arrivare soprattutto da uno stop improvviso dei flussi turistici.

Caso Minali-Cattolica, un test del rapporto tra logica del profitto e della solidarietà

E‘ ancora aperta la vicenda che riguarda la governance di Cattolica Assicurazioni deflagrata nei mesi scorsi con il ritiro delle deleghe all’amministratore delegato Alberto Minali che resta comunque uno dei membri del consiglio di amministrazione. Domani si riunirà a Verona un gruppo di soci in vista dell’assemblea straordinaria che si terrà il 7 marzo, promossa dallo stesso gruppo. L’intento della convocazione assembleare è di fare approvare alcune importanti modifiche dello statuto che vanno dalla fissazione di limiti dell’età anagrafica e del numero di mandati per gli amministratori, ai poteri del presidente che dovrebbe essere eletto direttamente dall’assemblea escludendo per la carica compiti di gestione, alla trasparenza degli aspetti della remunerazione per gli incarichi conferiti. La polemica nei confronti del presidente, Paolo Bedoni, che ricopre l’incarico da 14 anni, è evidente. Dunque, si tratterà verosimilmente di un’assemblea di battaglia.
«Un Global Summit per analizzare e comprendere i trend di mercato, le esigenze di produzione, distribuzione e consumatori del vino made in Italy: con Vino 4.0 Gambero Rosso si conferma attento osservatore e promotore di una delle più grandi ricchezze del nostro Paese». Così il presidente di Gambero Rosso, Paolo Cuccia, ha presentato il Global Summit Vino 4.0 che si è svolto ieri a Roma con i protagonisti del mondo vinicolo. «Questa giornata viene da lontano, da 33 anni di esperienza del Gambero Rosso», ha sottolineato Cuccia. Il focus? La creazione del valore, che Cuccia sintetizza dicendo che «bisogna alzare i prezzi dei vini».
Un altro anno positivo per il factoring, che continua a sostenere il sistema delle imprese nonostante l’andamento poco favorevole dell’economia italiana. Assifact, l’associazione italiana per il factoring che riunisce gli operatori di un settore che in Italia vale circa il 14% del pil, ha annunciato i dati ufficiali 2019. Il volume d’affari complessivo ha raggiunto i 255,5 miliardi, con un incremento del 6,44% rispetto all’anno precedente.
  • Polizze, Assiteca prende il controllo di 6Sicuro
Assiteca, il pià grande broker assicurativo italiano quotato al mercato Aim Italia (il segmento di Piazza Affari dedicato alle piccole e medie imprese), ha sottoscritto un contratto per l’acquisto del 78,79% del capitale azionario di 6Sicuro, di cui deteneva già il restante 21,21%, acquisendo così il controllo del 100%. 6Sicuro – spiega una nota diffusa ieri sul mercato – rappresenta il terzo aggregatore assicurativo in Italia. Per aggiudicarsi la quota Assiteca pagherà oltre 9 milioni di euro, sulla base di una valutazione complessiva della società acquisita pari a 11 milioni (ossia 11 volte l’ebitda atteso per l’esercizio 2020). 6Sicuro stato fondato da Assiteca nel 2000 come primo servizio online gratuito per la comparazione delle polizze per automobili e motocicli. 6Sicuro risponde al bisogno dei consumatori di risparmio, trasparenza e semplicità. I siti 6sicuro.it e chiarezza.it (il diretto concorrente acquisito nel corso del 2018) nel 2019 hanno registrato 23,6 milioni di visite e vantano oltre 4 milioni di utenti registrati. L’anno scorso i nuovi preventivi calcolati sono stati circa 800 mila.

La nuova ambizione di Amazon, ancora poco conosciuta, è quella di espandersi nella telemedicina, farmacia e assicurazione sanitaria attraverso un sistema connesso che utilizza l’intelligenza artificiale. Il mercato della salute vale all’incirca 8.400 miliardi di dollari (7.701 miliardi di euro), secondo le stime della società Research and Markets riportate da Le Monde. La presenza di Amazon in un settore come quello della salute pone delle questioni. Il colosso Usa è già sotto l’occhio delle autorità della concorrenza e per quanto riguarda la salute il punto cruciale, oltre alle questioni di sovranità, è il rispetto della vita privata e del segreto sui dati sensibili relative alla salute dei pazienti.
Nel welfare aziendale non tutti i rimborsi sono esenti per i lavoratori. Queste le precisazioni fornite dall’Amministrazione finanziaria in occasione dell’evento «Telefisco 2020». In particolare, l’Agenzia delle entrate si è soffermata sull’ambito applicativo dei rimborsi effettuati dal datore per le spese sostenute dal lavoratore in favore dei propri familiari a carico (art. 12 Tuir). A questo proposito, giova ricordare che l’esenzione fiscale in commento è contenuta nell’art. 51, comma 2, lett. f-bis), Tuir e stabilisce che non concorrono al reddito di lavoro dipendente «le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari indicati nell’articolo 12, dei servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e per borse di studio a favore dei medesimi familiari».

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  • Giovani, il miraggio del mutuo Solo uno su cinque è per loro
Le banche non li danno, i giovani li chiedono meno. La quota di mutui erogati a chi ha fino a 35 anni in quindici anni si è dimezzata: secondo la rilevazione di MutuiOnline. it, il principale sito di comparazione di finanziamenti per chi vuole comprare casa, è passata dal 44,8% del 2006 all’attuale 22,6%. Una variazione non troppo diversa si è avuta nelle richieste, passate dal 49,2% al 27,2%. Il 20% perso si è distribuito tra le due fasce di età superiori, dai 36 fino ai 55 anni. Pesa la denuncia di Tito Boeri, che ieri sulle colonne di Repubblica ha spiegato come la quota di mutui destinati agli “under 35” si sia sensibilmente ridotta negli ultimi anni e ha invitato le banche a investire di più sui giovani e sul futuro. E alla luce di questo fenomeno pesa anche un interrogativo: i giovani si autocensurano, rinunciano in partenza a un mutuo sempre più difficile? Se ho un contratto a tempo determinato è difficile fare un investimento di questo tipo. Il dualismo del credito riflette il dualismo del mercato del lavoro. È anche vero, però, che le banche pongono troppa enfasi sul contratto a tempo indeterminato, e questo taglia le gambe a tanti giovani professionisti con partita Iva e a chi ha un contratto a termine».
  • Scoppia airbag in auto, muore neonato Inchiesta sul padre che era alla guida
Un tamponamento a catena, tra macchine che probabilmente non viaggiavano nemmeno a velocità molto elevata, è costato la vita a un neonato che ieri avrebbe compiuto due mesi. Il bambino domenica pomeriggio si trovava seduto dentro un ovetto sistemato sul sedile del passeggero di una Citroen Berlingo, quando questa ha sbattuto su un’altra auto appena coinvolta in un temponamento a Pisa. L’airbag si è aperto e ha provocato gravissime lesioni toraciche e craniche al bambino, morto in ospedale ieri. Il codice della strada prevede che l’airbag del passeggero venga disattivato quando sul sedile è sistemato un ovetto per il trasporto dei neonati. I bambini sotto 1,5 metri di altezza, in macchina devono viaggiare sui seggiolini. Fino a 15 mesi la seduta va posizionata in senso contrario a quello di marcia, possibilmente sul sedile posteriore. Si può di mettere il bimbo davanti solo se pesa meno di 9 chili ma va anche disinserito l’airbag, che se si apre con la sua pressione può schiacciare violentemente una persona così leggera.

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  • Tempesta Dennis, emergenza e 3 morti in Inghilterra
È ancora emergenza nelle contee dell’Inghil-terra sud-occidentale e centrale e del Galles meridionale, le più colpite dalla tempesta Dennis che ha causato già tre vittime e si è abbattuta lo scorso weekend anche su altri Paesi europei con venti fino a 150 km/h e piogge torrenziali. Il Galles del Sud è l’unica area con «allerta rossa» del Paese, dove rimane dispersa una donna nella contea del Worcestershire. Sono stati emessi oltre 300 avvisi di alluvione e bloccate diverse linee ferroviarie e strade.
  • «La svolta del venture capital? Può arrivare dalle assicurazioni»
«I numeri sono buoni, ci avviciniamo agli altri Paesi stranieri. Per il futuro ci aspettiamo che il settore della previdenza cominci a puntare su questi asset e che gli atenei si dotino di strutture apposite per entrare nelle startup». Il 2019 si è chiuso in Italia con 148 operazioni di venture capital per un controvalore di 650 milioni circa: erano 102 l’anno prima per 521 milioni. Il numero uno di Aifi, Innocenzo Cipolletta, vede la strada dell’innovazione dispiegarsi verso orizzonti più chiari. Ieri alle Ogr di Torino ha presentato i nuovi dati del Venture capital monitor di fronte all’intera filiera dell’hi-tech, da Invitalia a Cassa Depositi e Prestiti, dal Fondo Europeo per gli Investimenti a Intesa Sanpaolo alle fondazioni Crt e Compagnia di San Paolo.
  • Assiteca acquista 6Sicuro
Assiteca, broker assicurativo italiano quotato in Borsa al mercato Aim, ha acquisito il 78,79% del capitale azionario di 6Sicuro, ottenendo così il controllo del 100% del capitale. 6Sicuro è il terzo aggregatore assicurativo in Italia di comparazione delle polizze auto e moto.

  • La casa intelligente conquista le famiglie: spesa a 530 milioni
Il bisogno di sentirsi sicuri in casa, il piacere di avere l’ultimo gadget che in dote porta più comfort, la necessità di risparmiare sulla bolletta energetica, la voglia di rinnovare l’ambiente “giocando” con le luci della stanza. Così i dispositivi smart hanno conquistato gli italiani facendo balzare la spesa 2019 per i prodotti smart a 530 milioni, +40% sull’anno precedente. Una crescita trainata delle lampadine smart, quelle che cambiano colore e tonalità, videocamere di sorveglianza e serrature smart, i grandi e piccoli elettrodomestici e climatizzatori “intelligenti” per finire con gli home speaker, arena di sfida tra Google e Amazon. Su questi dispositivi si è concentrata la maggiore parte della spesa delle famiglie italiane affascinate dagli oggetti smart.
  • Il broker Assiteca acquista 6Sicuro
Assiteca, il più grande broker assicurativo italiano quotato al mercato Aim di Borsa Italiana, ha rilevato il 78,79% del capitale azionario di 6Sicuro, di cui deteneva già una quota del 21,21%, acquisendo così il controllo del 100% del capitale sociale. Il prezzo dell’operazione implica una valutazione della società pari a 11 milioni di euro che corrisponde a un moltiplicatore di 11 volte l’Ebitda atteso nel 2020, in linea con le valutazioni delle società che operano nel medesimo settore. L’importo convenuto pari a 9,041 milioni sarà corrisposto in un’unica tranche alla girata delle azioni prevista per il prossimo 26 febbraio 2020.

  • Circa 20.000 case senza elettricità dopo il passaggio della tempesta Dennis
Circa 20.000 case erano ancora senza elettricità il lunedì mattina in Bretagna, Pays de la Loire e Normandia dopo il passaggio della tempesta Dennis. La depressione ha portato forti piogge e forti venti sul nord-ovest domenica. Quasi 60.000 case sono rimaste senza elettricità alla fine del pomeriggio. Nel pomeriggio è stata sollevata la vigilanza arancione per i quattro dipartimenti bretoni e per La Manche e Calvados. Anche la rete ferroviaria è stata colpita: un TGV Nantes-Parigi ha dovuto essere fermato perché un albero è caduto sui binari. Non è arrivato a Parigi prima delle 5 del mattino con 750 persone a bordo ed è arrivato con quasi 15 ore di ritardo.
  • Solvency II: Bercy chiede a Francoforte di rivedere la sua versione
La revisione della direttiva europea Solvency II nel 2020 sarà politica o tecnica? La questione è tornata alla ribalta nel corso della conferenza organizzata dalla Commissione europea il 29 gennaio, due settimane dopo la fine del periodo di consultazione sulla bozza di revisione preparata dall’Autorità europea delle assicurazioni (Eipoa). Questo complesso documento di 880 pagine, suddiviso in 19 capitoli, mette in primo piano i modelli di stress testing e l’attualizzazione delle passività, con nuovi requisiti patrimoniali. In un documento di lavoro, che “Les Echos” ha letto, Bercy desidera intraprendere la revisione da una prospettiva radicalmente diversa. “Va ricordato che la revisione è di per sé un argomento economico e politico che dovrebbe riguardare non solo i requisiti patrimoniali […] ma anche il funzionamento complessivo dell’economia europea e dei suoi mercati finanziari nel suo complesso”, sottolinea la nota del Tesoro. Non è un mistero: Parigi ha sempre difeso la posizione degli assicuratori come investitori a lungo termine nei confronti dell’istituzione di Francoforte. La Commissione ha inoltre chiesto una riduzione degli oneri patrimoniali sulle partecipazioni. Una posizione sulla quale la Francia si è a lungo trovata isolata.