Morelli lascerà il Montepaschi

Marco Morelli lascerà il Montepaschi. Dopo tre anni e mezzo al vertice del gruppo senese il banchiere ha informato il Tesoro della propria indisponibilità al rinnovo dell’incarico e ieri ne ha dato l’annuncio ai membri del cda e del comitato di direzione della banca.

Arrivato a Siena nel settembre del 2016 come amministratore delegato e direttore generale dopo l’uscita di Fabrizio Viola, Morelli ha seguito prima il complesso salvataggio della banca con l’ingresso del Tesoro nel capitale e poi il processo di turnaround. Un lavoro di cui nei giorni scorsi gli ha reso merito il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: «voglio fare i complimenti all’amministratore delegato e a tutto il management, i dati sono molto positivi», ha dichiarato l’inquilino di via XX Settembre, favorevole insomma a una conferma del banchiere nel ruolo di ceo. Per dare un’idea del lavoro svolto in questi anni basti dire che la raccolta diretta commerciale è salita dai 51,1 miliardi del 2016 ai 65,6 miliardi del 2019, mentre i crediti alla clientela sono passati dai 77,5 miliardi del 2016 ai 78,8 miliardi dello scorso anno. «È stata un’esperienza umanamente e professionalmente straordinaria. La banca ha riconquistato il posto che merita sul mercato grazie al contributo di tutti i colleghi, del management e dei membri del cda, tutti ben coscienti che Mps è un’importante realtà del Paese», ha spiegato Morelli annunciando il suo passo indietro. L’uscita del banchiere si inserisce nel delicato processo di rinnovo del board del Montepaschi. L’attuale cda arriverà a scadenza il prossimo 6 aprile quando i soci (a partire dal Mef, oggi primo azionista al 68%) saranno chiamati a eleggere i nuovi amministratori. La partita sarà complessa e andrà a intrecciarsi da un lato con la trattativa sulla cessione dei crediti deteriorati e, dall’altro lato, con le altre nomine pubbliche attese in primavera. Sul dossier dovrebbero lavorare alcune primarie società di head hunting come Spencer Stuart, Key2People e Russell Reynolds che a breve potrebbero essere formalmente attivate. Lo statuto del Monte prevede che le liste debbano essere depositate al massimo 25 giorni prima dell’assemblea, cioè in questo caso entro giovedì 12 marzo.

Con il passo indietro di Morelli, ora l’azionista dovrà individuare un nuovo candidato per il vertice della banca. Tra i nomi che circolano in questi giorni a Roma ci sono quelli di Fabio Innocenzi (appena uscito da Carige dove ha ricoperto le cariche di amministratore delegato e commissario strarodinario), Roberto Nicastro (attuale vice presidente di Ubi Banca) e Mauro Selvetti (ex amministratore delegato del Credito Valtellinese). Il Tesoro potrebbe anche proporre la poltrona a Marina Natale, oggi alla guida di Amco, la ex Sga, anche se la manager preferirebbe proseguire il proprio percorso nel mondo degli npl. In banca poi c’è chi ritiene che, in vista di un merger, una soluzione interna potrebbe essere più funzionale. Una scelta possibile in quest’ultimo caso potrebbe essere il cfo Andrea Rovellini o il chief commercial officer Giampiero Bergami. Quanto a Morelli, il banchiere avrebbe già ricevuto diverse proposte per incarichi al vertice di istituzioni finanziarie. La scelta non sarebbe ancora stata fatta, ma potrebbe arrivare molto presto. (riproduzione riservata)

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