Il settore assicurativo si muove per fronteggiare con le proprie armi il coronavirus. Con un post sulla sua pagina LinkedIn, Generali nei giorni scorsi ha annunciato che Generali China Insurance ha sviluppato un prodotto con copertura da Covid 19 per proteggere i dipendenti delle pmi che operano nel paese asiatico. Una polizza messa a punto in 72 ore e secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza il Leone sarebbe pronto a lanciarle un’iniziativa analoga anche in Italia, per tutelare privati, professionisti e imprese, offrendo tra l’altro consulto medico, rimborsi per il ricovero e indennità per interruzioni di attività.

Nei giorni scorsi anche la provincia cinese di Hainan ha presentato una polizza frutto della collaborazione di 12 compagnie, tra cui China Pacific Insurance e Ping An Insurance per coperture alle imprese danneggiate dall’epidemia e in Thailandia, la compagnia Tqm, in collaborazione con Bangkok Insurance, ha presentato una soluzione che riconosce risarcimenti ai clienti che contrarranno il virus. Evidentemente le compagnie si sono fatte i loro conti per offrire, senza subire perdite, coperture assicurative con il fenomeno che, tra viaggi ed eventi annullati, persone malate e decessi, rischia di avere un pesante impatto sull’economia. Difficile dire quanto di questi costi potrà essere trasferito sulle assicurazioni. L’Asian Development Bank ha calcolato che nel 2003 il virus della Sars ha danneggiato l’economia asiatica per 16 miliardi di dollari e nella sola Hong Kong il conto per le assicurazioni era stato di circa 5 miliardi di dollari. Nel caso del Coronavirus è troppo presto per fare previsioni ma è evidente che in Italia, Paese notoriamente poco assicurato nel ramo danni, le persone e le imprese rischiano di pagare di tasca propria gli effetti del virus, «nonostante le coperture assicurative in grado di fornire tutele per emergenze come Covid 19 siano già presenti sul mercato», sottolinea Andrea Parisi, amministratore delegato e direttore generale di Aon spa, leader mondiale nel settore del brokeraggio assicurativo e nella consulenza della gestione del rischio.
Il danno più pesante lo stanno subendo le imprese del turismo. Per fare qualche esempio easyJet e British Airways hanno annunciato l’interruzione dei voli verso il nord Italia mentre Trenitalia ha deciso di rimborsare i clienti che hanno comprato i biglietti fino al 23 febbraio. Un blocco degli spostamenti che ha provocato il congelamento di tutti gli eventi previsti, dalle trasferte aziendali alle convention passando per il Salone del Mobile di Milano, slittato a giugno, o al Salone dell’Auto di Ginevra, chiuso per il coronavirus. Il calcolo dei danni si potrà fare solo nei prossimi mesi ma «esistono polizze assicurative che prevedono il rimborso di eventi annullati in casi di epidemie», spiega Parisi, «l’avevamo prevista per esempio nel caso dell’Expo 2015 di Milano, evento per il quale siamo stati il broker».
Sul mercato ci sono poi coperture assicurative che prevedono rimborsi per interruzione di attività che possono essere estese ad eventi come il Covid-19. Ma si tratta di coperture oggi poco diffuse in Italia», aggiunge Parisi, ricordando che, nonostante in Italia ci siano frequenti eventi sismici, «sono pochissime le aziende assicurate contro il terremoto e solo il 5% delle abitazioni». Per quanto riguarda i danni alle persone, le coperture sanitarie e le polizze vita, normalmente prevedono rimborsi per tutte le malattie, epidemie comprese, pure nel caso dei viaggi, «sono diverse le aziende che includono rimborsi per l’annullamento», aggiunge Parisi. La sensazione, da una visuale di primo piano come quella di Aon, è che le imprese italiane siano al momento poco protette contro il coronavirus, ma di sicuro sono pronte a valutare nuove offerte. (riproduzione riservata)

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