di Mauro Romano

Il presidente di Cattolica Assicurazioni, Paolo Bedoni, è tornato ieri mattinata nella sede di Ivass per illustrare le motivazioni che hanno portato alla convocazione dell’assemblea straordinaria del 7 marzo. Come noto a chiedere l’assemblea è stato un gruppo di soci (che rappresentano il 2,5% del capitale) pronti a chiedere modifiche allo statuto per rivede la governance di Cattolica e fissare un limite ai mandati degli amministratori. L’autorità, che aveva già chiamato Bedoni nelle scorse settimane e che ha anche avviato un’ispezione nella compagnia (insieme a Consob e alla Gdf) vuole evidentemente vederci chiaro su tutti gli aspetti della questione e ieri Bedoni avrebbe illustrato a Ivass i pareri legali sul quesito all’ordine del giorno, già esaminati dal consiglio. Il cda di Cattolica ha infatti convocato l’assemblea con quattro pareri legali che hanno però espresso dubbi sul fatto che si possa determinare la decadenza immediata e senza giusta causa di alcuni consiglieri, che invece hanno un mandato in scadenza nel 2021 (Bedoni compreso). Martedì intanto al Cattolica Center di Verona, si è tenuto il primo dei due appuntamenti riservati ai soci a cui avrebbero partecipato un migliaio di persone. Un appuntamento che ha provocato le critiche dei soci dissidenti, secondo i quali l’incontro avrebbe potuto trasformarsi in una sorta di campagna elettorale in vista dell’assemblea del 7. Ma dalla compagnia hanno fatto sapere che non c’è stato nessun accenno all’assemblea ma solo un punto sull’andamento della compagnia. Dopo l’intervento di Mauro Magatti, sociologo ed Economista dell’Università Cattolica di Milano sulla cooperazione come modello necessario nell’economia sostenibile, è intervenuto Bedoni, che ha sottolineato il dividend yield medio di Cattolica che, dal 2009 al 2019, sarebbe tra i più alti nell’intero comparto finanziario italiano. (riproduzione riservata)

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