Nel 2018 l’utile della banca sale del 63,5% a 23,6 milioni, mentre l’incidenza dei crediti deteriorati scende all’8,7% (4% netto)
di Francesco Bertolino

Cassa di Risparmio di Bolzano ha chiuso il 2018 con un utile netto consolidato di 23,6 milioni di euro, in aumento del 63,5% rispetto ai 14,4 del 2017. Un turnaround notevole se si considera che solo nel 2014 Sparkasse aveva sofferto 235 milioni di perdite. Da allora, però, la banca ha saputo tornare stabilmente alla redditività, differenziando le fonti di ricavo e riducendo drasticamente le sofferenze.

Il npl ratio lordo è infatti sceso dal 13,3 all’8,7% (4% netto), con un livello di copertura dei crediti deteriorati del 56,4%. Il robusto processo di de-risking consente a Sparkasse di «presentarsi più forte di fronte alle minacce di una possibile recessione in Italia», sottolinea l’ad Nicola Calabrò. In questi anni, prosegue, «ci siamo dotati di sistemi di controllo dei rischi più solidi rispetto al passato che ci permettono di selezionare il credito in modo tale da essere meno esposti a eventuali involuzioni economiche». Ciò non significa, tuttavia, che Sparkasse abbia stretto i cordoni della borsa. L’anno scorso la banca ha erogato mutui alle aziende per 670 milioni, il 34% in più del 2017. Al contempo, i vertici stanno puntando sulla diversificazione delle voci di fatturato con i ricavi da servizi che hanno raggiunto il livello record di 80,3 milioni (+1,8%). Nel complesso il margine di intermediazione è cresciuto del 5,9% a 216 milioni, mentre le masse di risparmio gestito e assicurativo sono salite del 2,5% a 2,3 miliardi.

Questi numeri hanno spinto il cda a rivedere al rialzo gli obiettivi del piano strategico 2019-2021: gli utili previsti nel triennio aumentano da 82 a 99 milioni. «Il miglioramento della redditività», spiega Calabrò, «passa per il consolidamento delle attività di consulenza in cui la banca sta dimostrando grandi potenzialità. In più abbiamo introdotto da poche settimane anche un servizio di leasing auto a lungo termine, Sparkasse Auto, da cui ci aspettiamo buoni risultati (già 1.500 i preventivi richiesti, ndr)». Il piano non prevede invece attività di M&A ed esclude perciò la fusione con Volksbank, in passato più volte ventilata. «Noi stiamo cercando di operare stand-alone come banca territoriale», chiarisce il presidente Gerhard Brandstätter, «sulle aggregazioni non ci sono dossier sul tavolo: se si presenteranno opportunità, le esamineremo, ma non siamo in cerca di avventure». Sparkasse punta invece molto su collaborazioni e partnership come quelle strette a dicembre con Net Insurance ed Eurovita nel canale bancassurance o quelle con Apple e Google Pay nel settore dei pagamenti. Inoltre, la banca mira a rafforzare la presenza in alcune aree. «In Veneto è cambiata la geografia bancaria e ci sono opportunità da cogliere per rinforzare la nostra rete nel Nordest», conclude Calabrò. (riproduzione riservata)

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