Banca Carige entra in una settimana decisiva. Mercoledì 27 i commissari Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener presenteranno al mercato il nuovo piano industriale, che potrebbe fornire chiare indicazioni anche sul percorso di consolidamento e dunque sull’uscita dalla crisi attuale.
Quella di Carige è del resto una crisi lunghissima nel panorama dei dissesti bancari italiani. Sono passati sei anni dall’uscita di scena di Giovanni Berneschi, il controverso padre-padrone che Banca d’Italia costrinse alle dimissioni nell’autunno 2013 dopo alcune dure ispezioni.
Tentazione riscatto. Ma a chi conviene davvero? La proposta sul conteggio ai fini previdenziali dei corsi universitari è contenuta nel decreto sulle pensioni, lo stesso che contiene quota 100, approvato a fine gennaio dal governo e ora in discussione in Parlamento. La misura prevede un riscatto agevolato per chi ha meno di 45 anni e lavora dal 1996, anno di entrata in vigore del metodo contributivo di calcolo delle pensioni ed è iscritto all’Inps.
Da quando è amministratore delegato di Allianz in Italia si occupa soprattutto di polizze e strategie assicurative, ma non ha mai smesso di seguire da vicino i mercati. Anzi, da qualche settimana ha preso direttamente la guida di Investitori Sgr, la boutique del gruppo che segue i clienti più facoltosi, per rilanciarla. In questa intervista a Class Cnbc Giacomo Campora sintetizza la sua visione su portafogli e investimenti, ma anche su banche, consulenza e Mifid2.
Mentre in Parlamento si discute sulla legge che prevede un rafforzamento dell’autonomia delle regioni, l’Italia appare a più velocità anche per quel che riguarda la adesione alla previdenza complementare. Leggendo infatti l’approfondimento contenuto nella Relazione annuale della Covip si osserva come rispetto alla residenza degli iscritti il 56,8% è collocato nelle regioni settentrionali.
  • I Priip tra malesseri di mercato e imbarazzi istituzionali
La normativa è nata malata. Il suo morbo congenito è costituito dalla contraddizione sistematica fra regolamenti Priip-Packaged Retail Investment and Insurance-based Investments (1286/2014 e 563/32017) e disciplina Mifid2 (articolo 44 del Regolamento 565/2017): mentre la seconda, replicando lo stilema anteriore, vieta agli intermediari di promuovere un prodotto additandone esclusivamente le performance pregresse e impone un rigido avvertimento sul fatto che il passato non garantisce il futuro, i primi obbligano a fornire scenari di performance basati sul risultati del prodotto nel quinquennio precedente. Cioè: per reclamizzare un prodotto devo chiaramente allertare il pubblico che i risultati passati non sono indicatori affidabili (Mifid2), per venderlo (Priip) devo produrre una tabella basata su quegli stessi dati (mediante un ricampionamento casuale: bootstrap-ping).

Linea «morbida» sul riscatto della laurea, ai fini del raggiungimento dei requisiti per l’andata in pensione: il numero delle rate per recuperare i periodi di studio (non coperti da contribuzione), infatti, sale da 60 ad «un massimo di 120». E, nel frattempo, per sopperire all’esodo di personale pubblico impiegato nel comparto della giustizia che deciderà di usufruire dello «scivolo» della quota 100, si autorizza il reclutamento di altri addetti, anche in deroga all’articolo 30 del decreto legislativo 165 del 2001 (che disciplina il lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche). È quanto si legge in due emendamenti del governo al decreto 4/2019 (contenente le norme sul reddito di cittadinanza e per il pensionamento anticipato), che sbarcherà nell’aula del Senato lunedì 25 febbraio; la commissione Lavoro di palazzo Madama ha completato le votazioni sulle proposte di modifica (inizialmente, ne erano state depositate circa 1.600, a firma soprattutto di esponenti delle opposizioni), consegnando il testo all’esame dell’assemblea, mentre fonti dell’esecutivo hanno fatto già sapere a ItaliaOggi che le correzioni più rilevanti avverranno nel secondo passaggio parlamentare.

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  • Risparmio gestito la raccolta si ferma a 10 miliardi
Nel 2018 la raccolta netta del risparmio gestito è stata di circa 10 miliardi, in caduta libera rispetto ai 97 miliardi registrati nel 2017. È la fine di un lungo ciclo positivo. A pesare sull’anno appena finito sono state le «condizioni di incertezza sui mercati». Malgrado questo, ha sottolineato Assogestioni, il 2018 si è comunque chiuso con il segno più. In realtà l’andamento poco rassicurante dell’economia e le previsioni per niente ottimistiche stanno modificando il modo con cui gli italiani gestiscono il loro denaro. Per esempio, al calo degli investimenti con una dose di rischio si contrappone la crescita dei “porti sicuri”, come dimostra l’aumento del 2,4% (da gennaio 2018 a gennaio 2019) dei depositi registrato dall’Abi.

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  • Polizze, conti e mutui: ecco come si muovono i comparatori sul Web
Aggregatori, comparatori. La definizione dei siti che permettono di fare confronti tra prodotti non è tra le più efficaci, a dispetto della loro ampia diffusione.
Sempre più persone, infatti, fanno ricerche online prima di fare un acquisto. In aggiunta, la crescita dei nativi digitali fa presupporre che la tendenza sia in aumento. Ci sono comparatori per tutte le esigenze, da quelli che accostano le tariffe telefoniche a quelli che fanno il paragone tra gli abbonamenti tv, a quelli che classificano gli strumenti finanziari.
Tuttavia, alla facilità di ottenere un raffronto veloce, sintetico e comprensibile si contrappone una eccessiva semplificazione dell’offerta: mutui, polizze assicurative o conti correnti, per citare le ricerche più comuni, sono prodotti complessi e che hanno molteplici sfaccettature. Ordinarli in base a una sola caratteristica può dare luogo a un elenco che non corrisponde ai bisogni del sottoscrittore. Per questo motivo, per scegliere un prodotto o un servizio, soprattutto se comporta un esborso importante, bisogna andare oltre la comparazione online.

 

  • I risparmi sono significativi Ma attenzione alle condizioni
Prima di rinnovare una polizza auto è ormai un gesto abituale fare un salto su internet e confrontare le diverse offerte che si possono spuntare sui vari Segugio o Facile.it. Del resto, il bombardamento mediatico della pubblicità di questi aggregatori non passa inosservato. Il messaggio è chiaro: se non usi l’aggregatore ti perdi enormi sconti. Sconti che, tuttavia, dipendono strettamente dal proprio status, nel senso che le tariffe sono ormai molto personalizzate grazie a degli algoritmi che consentono di individuare il target di automobilista più gradito (in termini di bonus malus, residenza, stato civile e così via).
Nonostante il giro di vite dell’Ivass con cui l’Authority aveva nel 2016 imposto regole di pubblicità e trasparenza più stringenti, i comparatori assicurativi in questi anni hanno rubato quote di mercato soprattutto alle compagnie dirette (quelle che operano direttamente con i consumatori via telefono – prima – e via web poi). Ora rappresentano circa il 50% delle compagnie dirette che però in Italia hanno ancora una quota di mercato limitata (pari all’8%).

 

  • Mol, oltre i prestiti casa, polizze e Sim
Chi nel marzo 2014 avesse acquistato al segmento Star un’azione di Mutuionline l’avrebbe pagata 4,2 euro, lo stesso titolo oggi viene scambiato a 16,06 euro. Ma il picco quinquennale dell’andamento borsistico dell’azienda lo si è toccato il 21 settembre 2018 quando il titolo veniva scambiato a 17,9 euro. Il flottante sul mercato è circa del 31% mentre l’azionista di riferimento la lussemburghese Alma Ventures sa, riconducibile ai fondatori, detiene il 31,21% delle quote.
Presente in Borsa dal 6 giugno 2007, l’azienda fondata nel 2000 da Marco Pescarmona e Alessandro Fracassi è nata come società attiva nelle comparazioni di mercato o aggregatori, Oggi però definirli comparatori tout court appare riduttivo. Sul listino è l’unica società a operare in questo settore.

 

  • In arrivo nuova struttura societaria e negozi con l’insegna Facile.it
I siti dei comparatori fanno gola ai fondi di private equity. Facile.it è passato di mano da Oakley Capital al fondo Eqt che l’ha spuntata nei confronti di una fila di pretendenti: 450 milioni di euro il valore dell’operazione come ha confermato il direttore finanziario di Facile.it, Alessandro Tallia, che ha spiegato anche le novità della catena di controllo. Quest’ultima una volta portava a Londra con Facile.it Group Limited: «La società inglese è ora in liquidazione – ricorda Tallia -. La struttura societaria a breve sarà un’altra».

 

  • OSSERVATORIO PIR. A gennaio la raccolta non si ferma
Il dato di gennaio sulla raccolta dei Pir era molto atteso. Lo era perché il mercato di questi strumenti oggi di fatto non c’è. È bloccato. Gli unici flussi di denaro che entrano nelle casse dei gestori arrivano soltanto da chi un piano individuale di risparmio lo aveva già acquistato nel 2018 o nel 2017, vale a dire prima dell’entrata in vigore a gennaio della legge di bilancio 2019. La nuova normativa prevede infatti nuovi vincoli all’investimento su questi strumenti (3,5% da destinare all’Aim e 3,5% al venture capital), ma finchè non arrivano i decreti attuativi che spiegano operativamente con quali criteri investire su questi segmenti, nessuno si muove.
  • Faro acceso sui fondi sanitari Al vaglio un rialzo dell’extra Lea
Il faro delle istituzioni si è focalizzato sui fondi sanitari e a quanto risulta a «Plus24», un paio di settimane fa, c’è stata una riunione al Ministero della Salute durante la quale i principali protagonisti del settore (fondi e le parti sociali) sono stati ricevuti. Il messaggio è stato chiaro: il Ministero sta lavorando a una revisione con proposte di modifiche normative attinenti a questo settore fondamentale del Welfare. Non è ancora chiarissimo in quali direzioni si muoverà. Qualcuno parla già di Sanità di cittadinanza (tenendo conto che il Ministero è guidato da Giulia Grillo del M5s). I protagonisti del settore si attendono, per esempio, un innalzamento della percentuale di prestazioni da erogarsi a precisi ambiti di assistenza (odontoiatria e non autosufficienza) ora fissata almeno nel 20%. Il tutto anche in considerazione del fatto che il problema delle disabilità, attribuibili alla vecchiaia, stanno mettendo sotto stress il sistema pubblico.

 

  • L’Ivass avvia la newsletter per stakeholder e consumatori
Esordisce con un’interessante indagine sui 9,7 milioni di italiani che sono assicurati con una compagnia british, la nuova newsletter dell’Ivass, l’Authority assicurativa.
La nuova iniziativa è stata creata per comunicare con i professionisti del settore, ma anche per diffondere cultura assicurativa per gli utenti.
Uscirà ogni mese e valorizzerà le copiose produzioni di studi e di analisi dell’Authority. Venendo all’inchiesta del primo numero, le compagnie britanniche operative in Italia sono 53, di cui 47 nel settore danni, e raccolgono annualmente premi per circa 1,7 miliardi di euro.