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Le assicurazioni italiane continuano a crescere nel ramo Vita. Incuranti del rallentamento economico e della volatilità delle borse che ha caratterizzato la fine del 2018 e che ha inevitabilmente colpito la raccolta di risparmio gestito, le compagnie hanno chiuso l’anno scorso con una nuova produzione di 85,5 miliardi, in crescita del 3,8% sul 2017. I dati sono appena stati diffusi da Ania, l’associazione guidata Maria Bianca Farina, e lasciano presagire che il 2018 si chiuderà con premi complessivi Vita per 102 miliardi, in crescita rispetto ai 98,6 dell’anno precedente.
Nei giorni scorsi era stato Alberto Brambilla tramite Itinerari Previdenziali ad alzare la guardia su quota 100. Questa volta a snocciolare calcoli che mostrano potenziali disequilibri del sistema previdenziale italiano sono gli Attuari, che puntano l’attenzione sui nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia anticipata e sui coefficienti di trasformazione.

La fondazione Enasarco ha deliberato nei giorni scorsi l’elenco delle prestazioni integrative di previdenza per l’anno 2019 fruibili dagli iscritti all’ente. Con alcune novità rispetto al passato, per consentire ad un numero maggiore di agenti di commercio e consulenti finanziari di accedere a tali prestazioni, visto che nell’anno passato solo il 60 per cento circa del budget appositamente dedicato era stato effettivamente fruito.

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  • “Ho perso figlia e nipote in un tamponamento mi processano per omicidio”
Il 27 ottobre 2017, in un incidente sull’autostrada del Brennero, tra un TIR e una Ford Focus guidata da Monica Lorenzatti, 51 anni, hanno perso la vita sua figlia Gioia Casciani, 9 anni, e Ginevra Barra Bajetto, 17 anni, figlia della sua sorella gemella Graziella, anche lei rimasta ferita in modo gravissimo nello schianto. Eppure il giudice del tribunale di Trento ha chiesto per la mamma di Gioia il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio stradale plurimo e lesioni gravissime. Lei era alla guida della Ford Focus su cui viaggiavano le due ragazze, giovani promesse del pattinaggio italiano. Per la legge italiana, che ha introdotto l’omicidio stradale nel 2016, se lei ha tamponato il tir che la precedeva deve essere imputata. Il giudice per l’udienza preliminare ha definito la sua condotta negligente per non aver rispettato le distanze di sicurezza, anche se il camion, che viaggiava vuoto, si è fermato in una manciata di secondi.

  • Antincendio, rischio sanzioni per gli amministratori
Le norme sulla sicurezza antincendio degli edifici di civile abitazione, elencate dal decreto ministeriale 246/87, sono state recentemente integrate dal Dm dell’Interno del 25 gennaio 2019 (si veda «Il Sole 24 Ore» del 14 febbraio scorso). Sono state introdotte, oltre a quelle inerenti la sicurezza antincendio delle facciate degli edifici, prescrizioni per la gestione della sicurezza degli stabili destinati a civile abitazione, nuovi ed esistenti, di altezza superiore a 12 metri.
Le indicazioni normative sono cogenti a carico dell’amministratore del condominio e dovranno applicarsi entro il 6 maggio 2020 per gli aspetti gestionali ed entro il 6 maggio 2021 per ulteriori adempimenti impiantistici richiesti per edifici di maggiore altezza (sistemi di allarme antincendio e di evacuazione sonora in emergenza).
  • Omicidi stradali, condanna con revoca della patente
Oggi e domani la legge sull’omicidio stradale approda alla Corte costituzionale. Nell’udienza pubblica di oggi e nella camera di consiglio di domani, i giudici della Consulta valuteranno la legge 41/16 a quasi tre anni dalla sua entrata in vigore, per rispondere a quattro questioni di legittimità costituzionale. Intanto, la Cassazione continua a chiarirne ulteriori aspetti.
La prima questione, sollevata dal Gup di Roma e dal Tribunale di Torino, riguarda il divieto di prevalenza e di equivalenza dell’attenuante per concorso di colpa sulle aggravanti specifiche (alcol, droga e le altre infrazioni stradali che fanno scattare pene più severe). La seconda, sollevata dai Tribunale di Forlì e Torino, è sulla revoca automatica della patente con divieto di conseguirne un’altra per cinque anni.
Intanto la Cassazione ha stabilito che la sanzione amministrativa accessoria a una sentenza di condanna, o patteggiamento, per omicidio stradale o lesioni stradali gravi e gravissime, è solo la revoca della patente di guida, non commisurabile e disposta dal giudice penale.