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Il viceministro Garavaglia annuncia che il governo è al lavoro sui piani
Da ConsulenTia19 emerge che i consulenti finanziari sono pronti a dare una mano per la crescita del Paese. Già oggi hanno un ruolo di pivot per le famiglie e ora vogliono crescere nel segmento imprese
Tutto è pronto per Bper -Unipol Banca, la prima operazione di quel consolidamento del credito che potrebbe ripartire nei prossimi mesi. Ieri il consiglio di amministrazione della banca modenese guidata da Alessandro Vandelli (assistita da Citi, mentre Unipol si sta avvalendo della consulenza di Mediobanca , Rothschild e Credit Suisse) avrebbe esaminato lo schema complessivo del deal che potrebbe essere annunciata al mercato già questa mattina, assieme all’acquisto della quota di minoranza nel Banco di Sardegna e ai risultati di bilancio del 2018. Al più tardi la comunicazione al mercato potrebbe arrivare il 28 febbraio, insieme al nuovo piano industriale di Bper
Nonostante il complicato momento di mercato Banca Generali tiene fermo il dividendo a 1,25 euro, tenendo fede a quanto annunciato lo scorso dicembre a Londra, presentando il nuovo piano industriale 2019-2021. L’istituto guidato da Gian Maria Mossa aveva promesso che, anche in situazioni di mercato avverso, la cedola non sarebbe comunque mai scesa sotto 1,25 euro. Impegno che è stato rispettato anche ieri nonostante il bilancio 2018 sia stato archiviato con un utile netto a 180 milioni che rappresenta una flessione del 12% sul precedente esercizio.
Cassa di Risparmio di Bolzano ha chiuso il 2018 con un utile netto consolidato di 23,6 milioni di euro, in aumento del 63,5% rispetto ai 14,4 del 2017. Un turnaround notevole se si considera che solo nel 2014 Sparkasse aveva sofferto 235 milioni di perdite. Da allora, però, la banca ha saputo tornare stabilmente alla redditività, differenziando le fonti di ricavo e riducendo drasticamente le sofferenze.  Sparkasse punta invece molto su collaborazioni e partnership come quelle strette a dicembre con Net Insurance ed Eurovita nel canale bancassurance o quelle con Apple e Google Pay nel settore dei pagamenti.
Numeri positivi per Mediobanca che ha battuto le attese del mercato. Le azioni, in una giornata decisamente negativa, ha limitato le perdite allo 0,3% a 7,718 curo. L’istituto ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 450,5 milioni di euro, in calo del 5,4% rispetto allo scorso anno, unicamente per l’assenza di plusvalenze su cessioni (94,4 milioni a dicembre 2017). Per quanto riguarda Generali, Nagel ha ricordato che il piano approvato a novembre prevede un recupero della redditività associato allo sviluppo e a un abbassamento della leva finanziaria. «Riflette quello che per noi è importante, cioè che Generali sia una partecipazione che aumenta la sua redditività e il suo valore, ai fini anche della contribuzione ai conti di Mediobanca».
La compagnia assicurativa svizzera ha registrato un utile netto pari a 3,72 miliardi di dollari nel 2018, in aumento del 24% e ha proposto un dividendo di 19 franchi ad azione, in aumento rispetto ai 18 franchi ad azione del 2017

Zurich Insurance ha riportato nel 2018 un utile netto di 3,72 miliardi di dollari (3,28 mld euro), in aumento del 24% su base annua. Il risultato ha superato il consenso degli analisti di FactSet. I premi lordi si sono attestati a 33,51 mld di dollari dai precedenti 33,02 mld. La società ha proposto un dividendo di 19 franchi ad azione, in crescita rispetto ai 18 franchi del 2017. La compagnia ha dichiarato di essere sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di risparmio di costi di 1,5 miliardi di dollari entro il 2019. Intanto l’Italia è entrata a far parte dei paesi Tier 1 (mercati chiave) del gruppo elvetico e l’amministratore delegato Alessandro Castellano ha fatto il suo ingresso nell’Emea Executive Committee.
Credem ha conseguito nel 2018, in base ai dati preliminari, un utile netto consolidato di 186,7 milioni di euro (+0,1% su base annua). Si tratta del migliore risultato degli ultimi dieci anni che, non considerando la contribuzione ai fondi di risoluzione e di tutela dei depositi, sarebbe pari a 205 mln.
Una sola bussola europea per la costruzione degli indici usati come riferimento per gli strumenti finanziari, i contratti finanziari e gli indicatori utilizzati per misurare la performance dei fondi di investimento. E sanzioni fino a un milione di euro o anche superiori, fino al 10% del fatturato annuo, per le società che violano le regole di buona gestione interna o inquinano i parametri di riferimento del mercato finanziario. Scure anche sugli amministratori che barano.
È quanto prevede un decreto legislativo, ieri al via libera definitivo del Consiglio dei ministri. Il provvedimento punta ad armonizzare le disposizioni che pongono obblighi a carico dei soggetti addetti al calcolo degli indici o nella fornitura dei dati da inserire nel calcolo stesso dei parametri. L’obiettivo è garantire il corretto funzionamento del mercato interno dell’Unione e un elevato livello di protezione degli investitori. Il dlgs allinea le norme italiane e, in particolare, la legge 234 del 2012, alle disposizioni del regolamento europeo 2011/2016.
Banca Generali ha archiviato il 2018 con un utile netto di 180 milioni di euro, in diminuzione del 12% rispetto all’anno precedente che aveva beneficiato del contributo legato all’andamento dei mercati finanziari. Al netto di queste voci l’utile netto ricorrente ha mostrato una crescita del 48% a 128 milioni. Il Cet1 si è posizionato al 17,5%.
  • Allianz Bank, raccolta a 3,4 miliardi di euro
Allianz Bank Financial Advisors ha chiuso il 2018 con una raccolta netta di 3,4 miliardi di euro. La banca italiana del gruppo Allianz, guidata dall’a.d. Paola Pietrafesa, ha registrato in dicembre un balzo nella raccolta, cresciuta a 405 milioni (+35% rispetto al mese precedente). La raccolta gestita, pari a 337 mln, ha inciso notevolmente sul risultato. «Il 2018 è stato tra i migliori anni in assoluto per la nostra banca in termini di flussi netti, nonostante l’andamento dei mercati finanziari», ha sototlineato Pietrafesa. «I dati di Assoreti confermano la solidità della nostra banca e la continuità con cui la clientela, mese dopo mese e anno dopo anno, ci accorda totale fiducia nell’amministrazione e gestione del proprio patrimonio».

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  • Generali, Galateri promette ai soci di lasciare la lista Telecom
Il primo nome della lista per il rinnovo del consiglio di Generali dovrà essere scritto a inizio aprile, cioè subito dopo l’assemblea di Telecom Italia del 29 marzo, dove Vivendi chiede la revoca di 5 consiglieri in quota Elliott e la nomina di altri 5 di sua fiducia. Tra questi c’è anche Gabriele Galateri di Genola, presidente delle Generali in odore di riconferma. Ma proprio la candidatura di Galateri nel cda di Telecom per conto di Vincent Bolloré, ha fatto storcere il naso agli imprenditori italiani soci del gruppo assicurativo. Una forza di cui tenere conto perché nell’ultimo anno, dopo i massicci acquisti di Francesco Gaetano Caltagirone (salito al 4,9%), Leonardo Del Vecchio (al 4,7%) e dei Benetton (che ormai hanno superato il 4%), i tre gruppi familiari insieme sono diventati il primo azionista del Leone con poco meno del 14%, contro il 13% custodito da Mediobanca. Proprio per rimediare alla “gaffe” fatta con gli azionisti di Generali, Galateri – riferiscono fonti finanziarie – avrebbe incontrato uno a uno i grandi azionisti del Leone, ribadendo il suo impegno a Trieste e dando la disponibilità, in caso di una riconferma alla presidenza, a fare un passo indietro dalla lista, e quindi dal consiglio, di Telecom Italia.
  • Bper acquista Unipol Banca accordo sull’asse Bologna-Modena
Accordo fatto tra Unipol e Bper per la vendita di Unipol Banca all’istituto modenese. L’operazione è stata esaminata ieri dai cda dei due gruppi e verrà ufficializzata stamane contestualmente all’annuncio dei risultati dell’esercizio 2018 delle società. Il prezzo della cessione dovrebbe attestarsi tra i 200 e i 250 milioni di euro, secondo quanto riferiscono fonti a conoscenza del dossier, e dovrebbe essere pagato interamente in contanti. L’operazione porterà sotto le insegne di Bper circa 258 sportelli e i 2.200 dipendenti di Unipol Banca. Contenuta la dote di crediti deteriorati che arriverà a Modena ( 426 milioni, in gran parte Utp, al 30 settembre scorso), grazie all’importante lavoro di pulizia di bilancio fatto da Unipol, che nel 2017 ha liberato l’istituto da un fardello di 3 miliardi di sofferenze. L’acquisto della banca del gruppo assicurativo, assieme a quello del 49% del Banco di Sardegna, anch’esso all’esame del cda di Bper, entrerà a far parte del piano industriale che darà presentato il 28 febbraio.

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  • Il Paese che non ha più genitori
Il numero medio di figli per donna è rimasto invariato a 1,32, come nel 2017, eppure, nell’ultimo anno, di bambini ne sono nati novemila in meno. L’antinomia dei due dati appena rilasciati dall’Istat è la foto perfetta di una nuova «trappola demografica». La definisce così Letizia Mencarini, demografa alla Bocconi di Milano, facendo notare che sì il nostro tasso di fecondità è basso (1,32 appunto, contro l’1,9 della Francia o l’1,8 della Gran Bretagna), ma drammatico è anche «il rimpicciolimento della platea dei genitori».
  • Unipol e Bper, dai consigli via libera al riassetto: la banca di Bologna verso Modena
Ieri si sono tenuti i due consigli di amministrazione e oggi dovrebbe essere data comunicazione, oltre che dei conti 2018, dell’operazione di integrazione di Unipol banca in Bper. Nell’ordine del giorno del board dell’istituto modenese figuravano anche «operazioni straordinarie», mentre in quello del gruppo assicurativo bolognese si parlava di possibili «deliberazioni» su «operazioni finanziarie, investimenti e partecipazioni», nonché di «informazioni e deliberazioni» sui «comparti assicurativo, bancario e immobiliare». Siamo dunque oggi con ogni probabilità all’appuntamento con la comunicazione ufficiale di un’operazione della quale si parla da tempo e alla quale lavorano gli advisor Citi per Bper e Credit Suisse e Mediobanca per Unipol. Con Unipol banca, ripulita della gran parte dei crediti deteriorati confluiti nella bad bank del gruppo, Bper si potrebbe rafforzare anche in vista di mosse future di ulteriori aggregazioni e del piano industriale che verrà presentato il 28 febbraio.
  • Mediobanca, più ricavi. Utile a quota 451 milioni
Mediobanca chiude il semestre 2018-2019 con il miglior risultato di sempre per ricavi (1,277 miliardi, +9%) e redditività (all’11%). Su Generali, che è ancora la sua partecipazione principale, la linea è di sostegno al capoazienda Philippe Donnet e al suo piano «che va nella direzione giusta. Avendo noi piena fiducia in questo tipo di percorso sembra auspicabile che il consiglio sia in condizione di delivery del piano, quindi in continuità», dato il rinnovo atteso in primavera. Circa la scalata al 5% a testa di Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone alle Generali, Nagel è laico: «La loro identità italiana mi fa piacere ma sono decisioni singole e autonome, quindi per noi è un dato di fatto». Una tesi in linea con quella di Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit, primo socio di Mediobanca con l’8,6%, che vuole che Generali resti «italiana, indipendente e quotata in Italia». Con Mustier, Nagel ha invece visioni diverse sulla governance di Mediobanca, ora retta da un patto di consultazione: «Volevo un patto più forte ma gli altri no, e ha prevalso la maggioranza», ha detto ieri il primo. «I soci storici sono stati molto bravi nell’aver conseguito il risultato di non avere un patto di sindacato pur rimanendo azionisti stabili», ha chiosato Nagel.
  • Banca Generali, cedola a 1,25 euro
L’esercizio 2018 di Banca Generali si è chiuso con un utile netto di 180 milioni di euro in diminuzione del 12% rispetto all’anno precedente che aveva beneficiato del forte contributo legato all’andamento dei mercati finanziari. Al netto però di queste voci, l’utile netto ricorrente del gruppo guidato da Gian Maria Mossa (foto), ha mostrato una crescita del 48% a 128 milioni. Il board ha proposto un dividendo di 1,25 euro per azione. La raccolta nel 2018 è stata pari a 5 miliardi di euro di cui 2,8 miliardi in conti correnti e risparmio amministrato, 1,7 miliardi in soluzioni gestite, mezzo miliardo in polizze assicurative tradizionali. A gennaio la raccolta netta è ammontata a 430 milioni.
  • Credem, utile a 186,7 milioni
Ricavi e utili netti da record, i migliori degli ultimi dieci anni per Credem. Nel dettaglio, l’utile netto consolidato si attesta a 205 milioni (+2,6% sul 2017) senza la contribuzione ai fondi di risoluzione e di tutela dei depositi. Anche considerando tali contributi, l’utile netto si conferma in crescita anno su anno (+0,1%) a 186,7 milioni, il miglior risultato degli ultimi 10 anni. Sulla stessa linea i ricavi che toccano 1 miliardo e 157,4 milioni, in crescita dello 0,8%, nonostante le tensioni sui mercati finanziari e il debole contesto economico. È proseguita la strategia di crescita con l’acquisizione di oltre 102 mila nuovi clienti.

  • Generali, Mediobanca vuole continuità Conti ancora in risalita
Dopo aver mandato in soffitta il vecchio patto di sindacato, sostituito da un accordo “leggero” sul 20,73% del capitale, Mediobanca si presenta al mercato con la «miglior semestrale di sempre», chiusa con ricavi in crescita del 9% a 1.277 milioni, risultato operativo al netto delle rettifiche su crediti in aumento del 16% a 606 milioni e utile netto di 450,5 milioni. Quanto a Generali, di cui Mediobanca è il primo azionista con il 13%, Nagel ha auspicato «continuità» nella conduzione della compagnia. «Generali ha approvato un piano a novembre che va, dal nostro punto di vista, nella direzione giusta. Per noi è auspicabile che il nuovo consiglio sia in condizione di realizzare quel piano e, quindi, sia un consiglio in continuità». Un implicito endorsement, in particolare, all’ad Philippe Donnet in vista del rinnovo del consiglio. Mediobanca preparerà la lista di maggioranza, probabilmente con poche modifiche, ma – considerato che l’assemblea si terrà il 7 maggio – ancora non si è iniziato a ragionarci concretamente. Resta sempre in pole position Gabriele Galateri per un altro mandato alla presidenza. altre candidature per ora nè sono emerse, nè sono arrivate indicazioni dai due soci – Caltagirone e Del Vecchio – che stanno arrotondando le rispettive quote verso il 5%. Non ci sono evidenze che i due azionisti si muovano in concerto e per quanto riguarda Mediobanca – ha detto Nagel – si tratta di decisioni di investimento che «ciascuno prende nella sua autonomia e per noi sono un dato di fatto».
  • Banca Generali, profitti a 180 milioni
Banca Generali chiude un 2018 dai due volti. Il gruppo attivo nel settore del risparmio gestito ha infatti realizzato un utile netto di 180 milioni, in calo del 12% rispetto all’anno precedente a causa soprattutto della compressione delle commissioni di performance (-66% a 38,6 milioni), condizionate dalla volatilità sui mercati . Al netto delle componenti variabili i profitti di Banca Generali sarebbero invece cresciuti del 48% a 128 milioni
  • Risparmio, più lontana la trasparenza sui costi
Per fare luce sui costi a carico dei clienti, come richiesto dalla normativa Mifid2, c’è sempre tempo. A più di un anno dall’entrata in vigore della direttiva Ue che richiede più trasparenza agli intermediari nei confronti dei clienti, ci sono ancora molti nodi da sciogliere su come illustrare, ex ante ed ex post, il dettaglio dei costi sostenuti realmente da ogni singolo cliente, anche in valore assoluto e non solo in percentuale. In più nel resoconto di fine anno dovrà essere illustrata, con trasparenza e semplicità, l’incidenza del costo totale sul rendimento.
Abi, Assoreti, Assosim ed Assogestioni hanno chiesto in settimana alla Consob di proporre all’Esma l’avvio di un tavolo di lavoro per fornire alcuni chiarimenti in merito alla stesura dell’informativa che occorre predisporre sui costi per inviarla ai clienti. Un documento inizialmente annunciato per i primi mesi del 2019, con i dati relativi al 2018, che continua però ad essere procrastinato nel tempo.
  • Bper-Unipol, accordo sulla banca unica
Accordo fatto per la cessione di Unipol Banca dal gruppo Unipol a Bper. I due consigli di amministrazione hanno approvato l’operazione, come riportato ieri da Il Sole, che sarà resa nota nei dettagli nella giornata di oggi.

  • L’utile di Zurich cresce del 24%

    Zurich ha registrato nel 2018 un utile operativo di 4,56 miliardi di dollari (+20%) e un utile netto di 3,71 miliardi (+24%) e distribuirà i soci un dividendo di 19 franchi (+6% rispetto all’anno precedente). «Siamo molto contenti dell’eccellente progresso fatto nel 2018 in linea con la nostra strategia di attenzione al cliente. Ci siamo posti obbiettivi sfidanti e li stiamo soddisfacendo»,ha commentato ieri il ceo, Mario Greco.

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  • I clienti delle assicurazioni sulla vita possono respirare un sospiro di sollievo – per il momento
Il calo a lungo termine dei tassi d’interesse per le classiche polizze vita è giunto al termine. Lo ha deciso il governo.