di Daniele Cirioli

Quest’anno gli sportivi professionisti vanno in pensione all’età di 54 anni (52 se donne) con 20 anni d’iscrizione al fondo dell’Inps, se in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Quelli che hanno cominciato l’attività dal 1° gennaio 1996, invece, vanno in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi (uomini e donne) ovvero a qualunque età e con 42 anni e 10 mesi di contributi, se uomini, o 41 anni e 10 mesi, se donne, previa decorrenza di una finestra di tre mesi (dal 1° aprile per coloro che hanno maturato i requisiti entro il 29 gennaio 2019). A spiegarlo è l’Inps, tra l’altro, nella circolare n. 17/2019 fornendo il riepilogo sui requisiti di accesso alla pensione per i lavoratori iscritti al fondo pensione sportivi professionisti, anche alla luce delle novità del dl n. 4/2019.

Soggetti interessati.
I soggetti interessati sono i giocatori di calcio vincolati da contratto con società sportive affiliate alla Figc e che svolgono la loro attività in campionati di serie A, B e C; gli allenatori di calcio vincolati con società sportive affiliate alla Figc e che svolgono professionalmente la loro attività in campionati di divisione nazionale; gli allenatori federali che operano direttamente alle dipendenze della Figc., tutti gli altri sportivi professionisti da intendere «gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi e i preparatori atletici che esercitano l’attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell’ambito delle discipline regolamentate dal Coni e che conseguono la qualificazione dalle federazioni sportive nazionali, secondo le norme emanate dalle federazioni stesse, con l’osservanza delle direttive stabilite dal Coni per la distinzione dell’attività dilettantistica da quella professionistica».
Soggetti già iscritti al 1995.

Gli sportivi professionisti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 possono accedere alla pensione di vecchiaia anticipata, subordinatamente alla cessazione del rapporto di lavoro alle dipendenze di terzi, all’età di 54 anni (52 anni se donne), in presenza di almeno 20 anni d’iscrizione al fondo Inps e di almeno 5.200 contributi per attività lavorativa svolta esclusivamente con la qualifica di sportivo professionista. I requisiti valgono per gli anni 2019 e 2020.
Soggetti iscritti dal 1996.
Gli sportivi professionisti privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 possono andare a riposo, prima di tutto, con la pensione anticipata contributiva: a qualunque età, con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne), nel periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2026; ciò per via della cristallizzazione dei requisiti operata dal dl n. 4/2019. In tal caso, tuttavia, è prevista la decorrenza di una finestra di tre mesi che, per quanti abbiano maturato il requisito entro il 29 gennaio 2019, si traduce nell’accesso alla pensione a partire dal 1° aprile. Per perfezionare il requisito contributivo vale tutta la contribuzione versata e/o accreditata, eccetto quella volontaria; inoltre l’eventuale contribuzione accreditata per periodi di lavoro precedenti il raggiungimento dei 18 anni è moltiplicata per 1,5. In alternativa, il diritto alla pensione anticipata può essere conseguito anche in presenza di un’età di almeno 64 anni (uomini e donne) e di almeno 20 anni di contributi, nel periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2020. Infine, tali lavoratori possono conseguire la pensione di vecchiaia «ordinaria», ossia con un’età non inferiore a 67 anni (uomini e donne), in presenza di almeno 20 anni di contributi, negli anni 2019/2020.
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