Il noleggio in Italia? Ottocentonovanta mila mezzi, di cui 180 mila veicoli commerciali; un portafoglio clienti composto da 75 mila aziende di ogni dimensione e 3 mila pubbliche amministrazioni, a cui si sono aggiunti i privati, arrivati a fine 2018 a quasi 40 mila contratti. Questi i principali dati del settore, che nel 2018 ha vissuto un anno da primato, raggiungendo nella prima metà fino al 26% del mercato delle immatricolazioni, per poi segnare una contrazione nel secondo semestre. La fase calante è in parte fisiologica, in parte condizionata dalla regolamentazione Wltp, la nuova classificazione antinquinamento scattata da settembre, che ha influito sul business, dapprima accelerando le consegne di vetture non conformi ai nuovi standard, quindi con un rallentamento delle immatricolazioni e delle consegne a partire dalla data di applicazione delle nuove regole.

Le indicazioni sono fornite da Aniasa, l’Associazione delle imprese di noleggio a lungo termine, a breve termine e del car sharing: il mercato automobilistico è appesantito dal clima di incertezza della politica e dell’economia e da settembre scorso si è arrestata la crescita che durava dal 2015. Ripresa che aveva visto, grazie al contributo della leva fiscale del superammortamento, la spinta decisiva della mobilità a noleggio, specialmente con il noleggio a lungo termine che, nell’ultimo triennio, è stato protagonista guadagnando tre punti percentuali di incidenza, dall’11% al 14% del mercato auto nazionale.

Le imprese di noleggio continuano a sollecitare attenzione del Governo sia per arginare l’eccessiva pressione fiscale sull’automotive, che ha raggiunto la cifra record di 73 miliardi di euro (fonte Aniasa), sia per evidenziare, numeri alla mano, il ruolo di traino sull’intera economia nazionale. La forte tassazione e l’ampia area di incertezza sulle prospettive future provocheranno un fisiologico rinvio nel rinnovo di parchi auto aziendali, come del resto già la frenata delle immatricolazioni sta ad attestare. Ma sono numerose le novità che saranno commercializzate nel prosieguo d’anno, offrendo valide alternative. La filiera sta attraversando una fase di evoluzione anche al suo interno, con il settore dei concessionari ormai sinergico a tutto campo alle attività di noleggio, come moltiplicatore di attività, ivi compreso l’after market. Lo scorso anno i dealer ed il canale dei concessionari hanno immatricolato quasi 35 mila veicoli uso noleggio, un sistema di servizi che aiuta nella delicata fidelizzazione del cliente.

Alle incertezze che stanno frenando il mercato ha contribuito in modo non marginale la crociata contro i motori a gasolio, anche se nelle flotte a noleggio a lungo termine i dati sulle immatricolazioni confermano come il diesel di ultima generazione ancora rappresenti la soluzione ottimale per le aziende (+12%, con un’incidenza sull’immatricolato che sale al 75%). Un altro indicatore significativo per le scelte in materia di mobilità aziendale è rappresentato della domanda di veicoli a bassa emissione: il 2018 registra forti aumenti di immatricolazioni di vetture a noleggio ad alimentazione ibrida (+155%), a metano (+112%) e in special modo elettrica (+320%), con oltre 2.500 veicoli, pari al 50% dell’intero mercato nazionale. (riproduzione riservata)

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