di Luciano Mondellini
L’incubo dei mutui subprime torna a fare capolino sull’economia statunitense e il primo indicatore arriva dal mondo dell’automobile. Secondo quanto ha reso noto il bollettino della Fed di New York oltre 7 milioni di americani hanno un livello di morosità di almeno 90 giorni alla data del 31 dicembre 2018. Inoltre il bollettino trimestrale ha anche mostrato che 89 milioni di persone negli Usa hanno una forma di finanziamento per l’acquisto della propria auto. e che nel 2018 i prestiti per le quattro ruote sono cresciuti di 53 miliardi di dollari rispetto al 2017 toccando la cifra di 1.270 miliardi, un livello mai raggiunto prima.
La Fed di New York nella sua nota ha fatto notare che nell’ultimo trimestre del 2018 si è assistito a un incremento più che proporzionale di mutui con un alto livello di qualità. Detto questo tuttavia lo stesso bollettino ha spiegato che con l’ammontare dei prestiti che ha toccato una cifra record ha anche raggiunto un livello mai visto il totale dei mutui di bassa qualità, i cosiddetti subprime loan e quindi ora «esiste un maggior numero di sottoscrittori ad alto rischio di insolvenza». Bisogna ricordare che i mutui subprime immobiliari furono la scintilla che innescò la crisi globale del 2008. I mutui sull’auto sono di soliti di entità inferiore e molto volte sono i primi che le persone in difficoltà economica non onorano. Per questi gli economisti li ritengono un primissimo indicatore di una situazione di una situazione di crisi potenziale.
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