I disastri climatici costano al mondo 650 miliardi di dollari negli ultimi 3 anni e gran parte dell’onere grava sul Nord America, secondo un report di Morgan Stanley.

Mentre i governi e le società si stanno attrezzando per mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici, Morgan Stanley afferma che le aziende devono considerare seriamente il rischio di un mondo tormentato da eventi meteorologici sempre più frequenti e intensi, dalle conseguenze dell’innalzamento del livello del mare, dalla maggiore diffusione delle malattie infettive e dalle conseguenze dei cambiamenti del clima nell’agricoltura. Tutto ciò produrrà effetti in ogni settore produttivo, aumentando i rischi per alcuni e creando opportunità per altri.

“Ci aspettiamo che i rischi climatici assumano un ruolo sempre più importante nel dibattito sugli investimenti per il 2019”, hanno spiegato in una nota Mark Savino, Jessica Alsford e Victoria Irving, equity strategists di Morgan Stanley.

Ammonta a 650 miliardi di dollari il conto dei danni prodotti negli ultimi tre anni dai disastri climatici, che significa poco più di un quarto di punto del prodotto interno lordo globale. Secondo gli esperti di Morgan Stanley la situazione potrà solo peggiorare. Infatti, i danni associati al riscaldamento globale potrebbero ammontare a 54 trilioni di dollari entro il 2040, secondo le osservazioni di un panel delle Nazioni Unite composto dai migliori esperti al mondo di clima.

Finora il prezzo pagato dagli Stati Uniti ai cambiamenti climatici è stato parecchio salato. Morgan Stanley sostiene che disastri prodotti da uragani e incendi hanno lasciato una scia di danni stimati in 415 miliardi di dollari, ovvero due terzi del totale mondiale, con punte arrivate allo 0,66% del PIL nordamericano. La scorsa settimana la National Oceanic and Atmospheric Administration ha detto che 14 disastri climatici avvenuti nel 2018 sono costati agli Stati Uniti circa 91 miliardi di dollari. Secondo il report di Morgan Stanley, alle spalle degli Stati Uniti la seconda area più esposta ai disastri climatici è l’Asia con 180 miliardi di dollari di danni, pari a circa lo 0,24% del Pil della regione.