Nel  2018 le denunce di malattie professionali protocollate entro il 31 dicembre 2018 sono 59.585, il 2,50% in più rispetto all’analogo periodo del 2017, quando erano state 58.129.

Nel dettaglio per genere, si rilevano 128 casi in più per le femmine, le cui denunce passano da 15.878 a 16.006 (+0,81%) e 1.328 casi in più per i maschi, le cui denunce passano da 42.251 a 43.579 (+3,14%).

L’analisi territoriale per macroaree geografiche mostra, per il periodo gennaio-dicembre 2018, aumenti per il centro (+7,12%), per il sud (+4,50%) e per il nord ovest (+2,72%). In controtendenza rispetto al dato nazionale, le isole (-4,14%) e il nord est (-3,51%). Mostrano aumenti superiori al 10%: la Calabria (+18,56%), le Marche (+12,54%) e l’Umbria (+10,02%).

L’INAIL segnala, inoltre, gli aumenti rilevati nella Provincia autonoma di Trento (+9,68%), in Basilicata (+7,96%), in Puglia (+6,96%), nel Lazio (+6,53%), in Molise (+6,45%), in Lombardia (+5,54%) e in Liguria (+2,08%).

In incremento anche le denunce rilevate in Toscana (+2,92%) e in Abruzzo (+1,16%).

Sotto il profilo della numerosità si segnalano 673 casi in più nelle Marche, 411 in Calabria, 239 nel Lazio, 227 in Toscana, 220 in Puglia, 216 in Lombardia e 202 in Umbria. Mostrano diminuzioni: la Valle d’Aosta (-17,81%), la Provincia autonoma di Bolzano (-14,10%), il Veneto (-9,25%), il Friuli Venezia Giulia (-4,65%), la Sardegna (-4,57%), la Campania (-4,22%), la Sicilia (-2,90%), il Piemonte (-1,80%) e l’Emilia Romagna (-0,42%).

Le regioni che mostrano diminuzioni maggiori in termini assoluti sono: il Veneto, con 327 casi in meno, la Sardegna (-212) e la Campania (-130).

Fonte: Bollettino INAIL