I risparmiatori italiani sono sempre più interessati ad una consulenza a tutto tondo”: tendono infatti a coinvolgere i consulenti nella gestione non solo degli investimenti finanziari, ma di tutto il patrimonio familiare: dalla protezione del “capitale umano”, all’analisi della situazione previdenziale, alla valutazione degli immobili, alla pianificazione successoria.

È quanto emerge dalla ricerca realizzata da SWG in collaborazione con CNP Partners, la società del Gruppo CNP Assurances. Lo studio, realizzato con metodo misto (CATI/CAWI) si basa su un campione di 1000 persone, di età compresa fra i 35 e i 70 anni, responsabili o corresponsabili delle decisioni finanziarie delle famiglie.

Lo studio di SWG evidenzia in dettaglio la crescente importanza del ruolo dei consulenti finanziari, a cui i risparmiatori italiani con reddito familiare medio-alto si rivolgono in media nel 35% dei casi.

Naturalmente le aspettative nei confronti dei consulenti cambiano a seconda del profilo dei singoli risparmiatori

  •   I più “audaci” e attivi fra gli investitori, in maggioranza uomini, di età compresa fra i 55 e i 70 anni, lavoratori autonomi o in pensione, si aspettano dai consulenti tempestività e un approccio imprenditoriale e versatile.

    Si tratta di investitori con un profilo di rischio più elevato, orientati prioritariamente verso investimenti che si apprezzino nel tempo (nel 42% dei casi), secondariamente verso la protezione il capitale (29%). Monitorano il loro portafoglio d’investimento con grande frequenza, in media 2,5 volte a settimana.

    Sono fra gli investitori più interessati ad una consulenza “a 360° gradi” da parte dei consulenti: nel 55% dei casi per la scelta delle coperture assicurative personali e per la famiglia, nel 54% per l’analisi della situazione previdenziale, nel 43% per l’analisi del patrimonio immobiliare e nel 38% dei casi per la pianificazione successoria.

  • I risparmiatori prudenti, in maggioranza uomini di età compresa fra i 35 e i 44 anni, lavoratori autonomi con reddito alto, cercano invece nei consulenti, a cui si rivolgono nel 40% dei casi, autorevolezza e facilità di accesso.

    Si tratta di investitori più “conservativi”, che nel 61% dei casi puntano a proteggere il capitale, mentre nel 25% puntano ad incrementarlo nel tempo. Monitorano l’andamento dei loro investimenti 1,3 volte a settimana. È interessante notare che il 23% di loro segnala che le scelte di investimento sono influenzate anche dalla “comprensibilità” dei prodotti.

    Uno su due, secondo lo studio, si rivolge al suo consulente anche per la scelta delle polizze a protezione della persona, mentre il 32% apprezza il supporto nella valutazione deli immobili e il 24% per la pianificazione della successione.

  • I risparmiatori parsimoniosi, in maggioranza donne con reddito da lavoro dipendente, di età compresa fra i 35 e i 54 anni, si rivolgono ai consulenti nel 22% dei casi, e si aspettano empatia, oltre alla reperibilità e alla preparazione tecnica.

    Per quanto riguarda gli obiettivi d’investimento, nel 56% dei casi sono interessati a proteggere il capitale, mentre il 33% punta ad una crescita di valore nel tempo. La comprensibilità dei prodotti è un tema sollevato dal 27% degli intervistati.

    Il 53% di questi risparmiatori è propenso a coinvolgere i consulenti nella scelta delle coperture a protezione del capitale umano, il 45% nell’analisi della situazione previdenziale e il 30% rispettivamente nella valutazione degli immobili di proprietà e della successione.

  •   Gli edonisti, ovvero i più estranei al mondo degli investimenti finanziari, sono in maggioranza uomini, di età compresa fra i 55 e i 64 anni, che vivono nel 67% dei casi una situazione economica poco soddisfacente. Si rivolgono ai consulenti finanziari solo nell’11% dei casi, in cerca di un supporto esperto, soprattutto per proteggere il capitale (48% dei casi). La complessità dei prodotti finanziari è per loro un tema di particolare rilevanza, evidenziato da circa il 30% degli intervistati.

    Si tratta anche dei risparmiatori più interessati ad un supporto consulenziale “allargato”: dalla scelta di coperture assicurative in linea con i loro bisogni (58%), alla valutazione della situazione previdenziale (54%), alla pianificazione successoria (41%), alla valutazione degli immobili (29%).

Francesco Fiumanò, Chief Commercial Officer di CNP Partners, ha commentato: “L’analisi realizzata in collaborazione con SWG dimostra ancora una volta la rilevanza del ruolo guida che i consulenti finanziari ricoprono nel confronto dei risparmiatori italiani, in particolare in fasi di incertezza. Se infatti il 25% circa degli intervistati solleva un tema di “comprensibilità dei prodotti” e il 50% sente l’esigenza di monitorare i propri investimenti più di una volta a settimana, è evidente l’importanza della guida di consulenti esperti e autorevoli che indirizzino i risparmiatori verso le scelte d’investimento più adatte, a seconda dei loro diversi obiettivi e stili di vita. Questo non vale solo in materia di investimenti finanziari: i risparmiatori italiani infatti sono sempre più interessati ad una consulenza “a tutto tondo”, che consideri anche le coperture assicurative più opportune, la situazione previdenziale, la pianificazione successoria e la valutazione delle proprietà immobiliari, nella logica della miglior gestione del patrimonio familiare”.