In tema di pubblicazione di informazioni non finanziarie, al primo posto si piazzano banche, assicurazioni e società che forniscono servizi finanziari con il 28%, a seguire imprese che si occupano di prodotti e servizi industriali con il 18%, sul gradino più basso del podio si colloca il settore commercio e beni di consumo con il 15%. Questo il panorama delineato dall’indagine sull’applicazione del dlgs 254/2016 condotta da Kpmg nel mese di ottobre dello scorso anno e che ha riguardato le dichiarazioni non finanziarie pubblicate entro il 15 Settembre da parte di 205 aziende, il 59% delle quali al primo anno di rendicontazione non finanziaria.

Nell’ambito del campione analizzato, che comprende 150 società quotate e 55 non quotate, nel 70% dei casi è stata preferita l’opzione «stand alone», ossia le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione, dal settore di appartenenza o da precedenti esperienze di rendicontazione, hanno preferito una relazione distinta ed autonoma mentre il 21% ha optato per l’inserimento di una specifica sezione contenuta nella relazione sulla gestione, il 7%, invece, ha scelto una relazione distinta ma inclusa nel fascicolo di bilancio.

I temi materiali identificati in ambito ambientale sono stati, in prevalenza, il contrasto al cambiamento climatico e climate change (58%) e l’efficienza operativa ed energetica (57%); sul fronte delle risorse umane hanno prevalso la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro, dei dipendenti, dei fornitori e delle ditte terze con il 75% e l’attrazione di talenti e lo sviluppo del capitale umano con il 72%; in ambito sociale, sono prevalse tematiche legate a comunità, territorio e corporate citizenship (60%) e qualità e sicurezza dei prodotti e servizi (56%).

Inoltre, con riferimento alla supply chain, il riferimento prevalente ha riguardato la gestione della catena di fornitura (55%), in ambito compliance l’integrità nella condotta aziendale e il rispetto della concorrenza è presente nel 50% delle dichiarazioni, profili legati alle attività anticorruzione sono presenti nel 62% delle dichiarazioni analizzate, infine la tutela dei diritti umani è stata rilevata nel 52% dei casi oggetto del focus. Il 54% delle società analizzate ha dichiarato di avere istituito un sistema di gestione e monitoraggio dei rischi che include anche quelli di natura non finanziaria, nella quasi totalità dei casi riconducibile all’enterprise risk management. Con particolare riferimento al settore bancario, secondo i dati diffusi nei giorni scorsi da Abi, considerate le banche che rientrano nell’ambito di applicazione del decreto 254/2016 e quelle che hanno pubblicato informative non finanziarie in forma volontaria, nell’anno solare 2018 una quota di banche che rappresenta il 99,6% del totale attivo di settore ha pubblicato una rendicontazione delle informazioni di carattere non finanziario.

Fonte:
logoitalia oggi7