L’istituto mantiene il dividendo a 1,25 euro anche se l’utile rallenta a 180 milioni
Malgrado mercati negativi le masse sono salite a 57,5 miliardi. Il 2019 è partito bene e l’ad Mossa conferma il piano
di Anna Messia

Nonostante il complicato momento di mercato Banca Generali tiene fermo il dividendo a 1,25 euro, tenendo fede a quanto annunciato lo scorso dicembre a Londra, presentando il nuovo piano industriale 2019-2021. L’istituto guidato da Gian Maria Mossa aveva promesso che, anche in situazioni di mercato avverso, la cedola non sarebbe comunque mai scesa sotto 1,25 euro. Impegno che è stato rispettato anche ieri nonostante il bilancio 2018 sia stato archiviato con un utile netto a 180 milioni che rappresenta una flessione del 12% sul precedente esercizio.
Il 2017 aveva fortemente beneficiato del contributo positivo legato all`andamento dei mercati finanziari mentre l’anno scorso i mercati hanno remato decisamente contro e di conseguenza sono scesi sia il capital gain sul portafoglio di proprietà della banca sia le performance fee, le commissioni legate all’andamento dei titoli. Al netto di queste voci, l`utile netto ricorrente di Banca Generali ha mostrato invece una crescita del 48% a 128 milioni. «Un risultato molto solido», ha commentato Mossa dicendosi « soddisfatto per la forza di tutte quelle voci ricorrenti che testimoniano la validità e sostenibilità del nostro modello di business».

L’anno scorso la banca controllata dal Leone, nonostante i mercati sfavorevoli, è riuscita comunque a registrare un incremento delle masse a 57,5 miliardi (+3%) e anche del perimetro dei clienti, mentre le performance fece sono cresciute dell’8% a 634 milioni. Pure quest’anno le sfide non mancano, a partire dalla direttiva europea Mifid II che alzerà il velo sui costi provocando una pressione sui margini. Mossa si dice però ottimista, ribadendo l’intenzione di raggiungere gli obiettivi del piano industriale della banca che nei prossimi tre anni punta ad aumentare le masse del 30%, arrivando a ridosso degli 80 miliardi. «In questo mercato c’è sempre più bisogno di professionisti per affiancare i clienti, ancora di più in fasi complicate di mercato», sottolinea l’amministratore delegato aggiungendo che il 2019 è iniziato bene, con 430 milioni di raccolta netta, più della media mensile dello scorso anno, pari a 418 milioni.
«I consulenti hanno un vantaggio competitivo rispetto alle reti tradizionali», continua e «Banca Generali sta continuando ad ampliare i servizi offerti». La novità di questo periodo sono i prodotti che investono in strumenti illiquidi, che oltre ad offrire buoni rendimenti ai clienti hanno anche il vantaggio di sostenere le imprese italiane ed è forte l’interesse anche per le polizze vita. «Grazie alla partnership con Saxo Bank e all’acquisizione di Nextam in Italia e di Valeur in Svizzera abbiamo poi ampliato i nostri servici e le competenze nel risparmio gestito», conclude Mossa che non nasconde di continuare a guardare con interesse il mercato svizzero. (riproduzione riservata)
Fonte: logo_mf