Axa ha chiuso il 2018 con un risultato netto di 2,1 mld, in calo del 66% rispetto ad un anno prima.

Sul risultato netto – spiega Axa in un comunicato – hanno inciso in particolare il deprezzamento del goodwill di Axa Equitable Holding come quota del gruppo (-3 miliardi), come pure di altri asset intangibili legati alla trasformazione del portafoglio vita in Svizzera, come previsto; l’aumento dei costi di ristrutturazione e oneri straordinari legati all’introduzione in Borsa di Axa Equitable Holding e all’acquisizione di Group XL e la variazione sfavorevole di asset finanziari e prodotti derivati.

I ricavi totali sono cresciuti del 4% con una forte crescita in tutti i mercati, Europa (+3%) in particolare con maggiori vendite sia in Italia che in Spagna e Francia (+3%) grazie alla forte crescita di Salute e Protezione, così come nella controllata Axa XL (+10%) e negli Usa (+2%). Bene anche l’Asia (+4%), trainata da Hong Kong e Giappone e la divisione internazionale, dove segnano una forte crescita Messico e Turchia.

Più nel dettaglio, la Francia segna una raccolta premi di 25,2 miliardi, sostenuta dal dinamismo delle vendite nel comparto salute (+12%) e previdenza (+5%), con un risultato operativo in progresso del 10% a 1,6 miliardi. In Europa, i ricavi salgono a 36,7 miliardi, sulla spinta dell’Italia (+15%), della favorevole dinamica nei danni imprese (+3%), in particolare in Regno Unito, Irlanda, Svizzera e Spagna e del comparto salute in tutti I Paesi.

La nuova produzione Ape (4%) in Europa si avvantaggia in particolare della forte crescita in Italia (+34%), che riflette un aumento delle vendite grazie alla partnership con Mps, come pure nel settore previdenza. Il risultato operativo dell’Europa è in progresso del 10% a 2,5 miliardi. Axa XL segna una raccolta di 6,3 miliardi (+10%), con una perdita operativa di 233 milioni a causa dei costi delle  catastrofi naturali (-335 mln per gli incendi in California e -262 mln per l’uragano Michael). I ricavi dall’asset management ammontano a 2,7 miliardi (+5%) e il risultato operativo e’ in crescita del 4% a 1,12 miliardi.

Il Roe Corrente è al 14,4% dal 14,5% del 2017 e l’indice di Solvency II è in calo di 12 punti base al 193%. Il volume della nuova produzione vita in termini Ape del gruppo è in crescita del 9%.

Il margine della nuova produzione è in calo di 4,2 punti al 39,3% e il valore della nuova produzione arretra dell’1% a 2,6 miliardi.

Nei danni il combined ratio sull’esercizio corrente è pari al 99,1%, in aumento di 1,6 punti e risente in particolare dei costi legati alle catastrofi naturali (+1,7 punti).

”Le nostre attività in Italia vanno molto bene, hanno registrato una bella crescita e la collaborazione con il nostro partner bancario Mps funziona molto bene”, ha detto Antimo Perretta, direttore generale di Axa per l’Europa, interpellato sull’evoluzione delle attività in Italia nel corso della conferenza stampa del gruppo francese sui conti annuali, a Parigi. “Anche il 2019 è partito bene, con un netto aumento dei premi. I prodotti che abbiamo immesso sul mercato, molto innovativi, sono stati ben accolti dal mercato e dalla clientela”, ha aggiunto Perretta.