EIOPA pubblica con cadenza trimestrale un set di informazioni statistiche sul settore delle assicurazioni europee basate sulla segnalazione regolamentare prevista dalla nuova disciplina di Solvency II. I dati si basano sulla reportistica regolamentare di quasi 3.000 imprese di assicurazione operanti in Europa e comprendono informazioni aggregate a livello nazionale sullo stato patrimoniale, sui fondi propri, sui requisiti patrimoniali, sui premi, sui sinistri e sui costi sostenuti, nonché indicatori di fine anno e indicatori chiave della redditività e della stabilità finanziaria per i più grandi gruppi di assicurazione europei e a livello aggregato.

ANIA ha elaborato e messo a confronto le informazioni relative alle compagnie di assicurazione dei principali paesi europei: Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.

Per quanto riguarda gli indicatori tecnici del settore danni, i dati mostrano che nei prim 9 mesi del 2018 il combined ratio netto complessivo – calcolato come rapporto tra somma di risarcimenti netti e spese e premi netti di competenza – era pari al 95%, stabile rispetto al trimestre precedente. Lo stesso indicatore era pari al 92% per l’Italia (stabile rispetto al 2° trimestre); 96% per la Francia e per la Germania (stabile); 79% per la Spagna (85% al 2° trimestre); 99% per il Regno Unito (98%).

L’expense ratio (spese nette su premi di competenza) era pari al 29% per il complesso del settore, al 34% per l’Italia (stabile), 28% per la Francia (stabile), 33% per la Germania (33% al2° trimestre), 22% per la Spagna (24%), 39% per il Regno Unito (stabile).

Relativamente agli indicatori tecnici del settore vita, la raccolta netta su premi del settore era pari al 7%. Lo stesso indicatore era pari al 32% per l’Italia (30% al 2° trimestre), 21% per la Francia (22%), 26% per la Germania (27%), 29% per la Spagna (17%), -42% per il Regno Unito (-53%).

L’expense ratio era invece pari al 10% per l’aggregato UE, 5% per l’Italia, 13% per la Francia, 14% per la Germania, 11% per la Spagna, 7% per il Regno Unito, stabile sia per l’aggregato sia per i singoli paesi.

Sul lato investimenti, escludendo gli attivi relativi a polizze di tipo unit e index linked, si rileva in media, una sostanziale prevalenza della preferenza degli assicuratori verso investimenti di tipo obbligazionario, principalmente di tipo governativo. La quota di investimenti in titoli di Stato era infatti, al 30 settembre 2018, nel complesso pari al 30,3%, quella in titoli corporate del 28,8%, dei fondi al 19,0%. La quota di investimenti azionari era invece inferiore al 4%. Il confronto tra i principali paesi mostra una prevalenza degli investimenti in titoli di Stato soprattutto per la Spagna (55,2%) e per l’Italia (50,8%). In Francia la quota di investimenti obbligazionari risulta quasi equamente distribuita tra titoli di stato e societari (33,4% e 31,7%), mentre risulta prevalere lievemente la quota di investimenti societari da parte delle compagnie tedesche e inglesi (28,1% e 34,8%). Anche il ricorso a fondi di investimento rappresenta una quota rilevante nei bilanci delle compagnie europee (19%), soprattutto per le tedesche e per le francesi (30,3% e 18,9%). Quanto agli investimenti azionari quotati, sono gli assicuratori inglesi i maggiori investitori in tale tipologia di asset (8,9%), seguiti dai francesi (3,0%). Poco significativa rispetto al totale è invece la quota in Italia, Spagna e Germania.

La reportistica di Solvency II contiene infine informazioni sugli indicatori di redditività delle maggiori compagnie di assicurazione. In particolare, i report riportano il valore del return on assets (ROA) e del return on the excess of assets over liabilities (utilizzato come proxy del return on equity, ROE). Il ROA mediano risulta essere stato pari allo 0,45% sia nel 2016 sia nel 2017, mentre la mediana del return on the excess of assets over liabilities era pari al 6,07% nel 2016 e al 5,75% nel 2017.

Fonte: ANIA