di Anna Messia
Il whistelblowing, le norme che tutelano chi denuncia comportamenti illeciti sul posto di lavoro, stanno per entrare con forza nelle assicurazioni. La novità è contenuta nel decreto che recepisce in Italia la Idd, la direttiva europea sulla distribuzione dei prodotti assicurativi che partirà per tutti il 1° ottobre 2018 di cui MF-Milano Finanza ha visionato le bozze Il decreto è stato approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 8 febbraio ma il testo definitivo è atteso solo per la fine di questa settimana. Tante le novità previste dalla nuova direttiva che stanno agitando l’industria (si veda MF-Milano Finanza dello scorso 13 febbraio) e per questioni diverse. Dall’incertezza del quadro normativo, che preoccupa l’Aiba, l’associazione dei broker guidata da Luca Franzi de Luca, alla norma che impone agli agenti e ai subagenti di versare i premi incassati dai clienti direttamente sul conto della compagnia mandante, con lo Sna, il sindacato nazionale agenti, che ha alzato le barricate. Mentre il previsto rafforzamento dell’importo delle sanzioni in caso di violazione di norme, con multe anche alle persone fisiche oltre che a quelle giuridiche, agita inevitabilmente le compagnie.

Quale sarà l’assetto definitivo delle nuove norme sarà chiaro tra qualche giorno ma sugli articoli che hanno previsto il cosiddetto whistleblowing anche nel mondo delle polizze non sembrano esserci dubbi e la loro portata potrebbe essere rivoluzionaria, visto che tra l’altro la novità coinvolge l’intero mercato, dalle compagnie agli agenti. Il decreto dà già indicazioni puntuali, anche se lascia a Ivass, l’autorità di controllo del settore, il compito di mettere a punto norme di attuazione. Nell’articolo che disciplina i «sistemi interni di segnalazioni delle violazioni» si stabilisce per esempio che «le imprese di assicurazione o di riassicurazione, gli intermediari assicurativi e riassicurativi adottano procedure specifiche per la segnalazione al proprio interno, da parte del personale, di atti o fatti che possano costituire violazione delle norme». Non solo; dev’essere previsto un canale specifico, indipendente e autonomo, per le segnalazioni e deve essere garantita la riservatezza dei dati del segnalante oltre che del presunto responsabile della violazione. Ed è previsto un canale diretto con l’Ivass, che dovrà stabilire condizioni, limiti e procedure per la ricezione delle segnalazioni e si avvarrà di tali informazioni qualora dovessero rivelarsi utili a fini della vigilanza. Insomma, l’impianto per consentire ai dipendenti che operano nel settore assicurativo di segnalare irregolarità, tutelandosi da danni e ritorsioni, è ben definito.

Ieri intanto, tornando al tema della Idd, anche Anapa, l’associazione degli agenti, ha fatto sapere di avere inviato una lettera al ministero dello Sviluppo ribadendo la contrarietà alle norme del decreto che prevedono il principio della hard disclosure, secondo cui dovrebbero essere esplicitate le provvigioni su tutti i rami di attività, oltre a quelle che prevedono la costituzione di un organismo per la gestione del registro degli intermediari assicurativi. Preoccupazione arriva da Anapa anche per le norme che modificano le sanzioni e per quelle che prevedono che i premi siano versati su un conto corrente dell’assicurazione mandante; gli unici intermediari esentati dall’obbligo di versare gli incassi sul conto della mandante sarebbero quelli con una fideiussione bancaria pari al 4% dei premi incassati, con un minimo di 18.750 euro. Vincoli, sostengono gli agenti, che metterebbero in difficoltà molte agenzie che oggi fanno affidamento sui flussi finanziari che arrivano dalla gestione dei premi incassati. (riproduzione riservata)
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