Amazon, Berkshire Hathaway e JP Morgan. Insieme, queste tre società danno lavoro a circa 960.000 persone in tutto il mondo. Cosa hanno in comune il colosso  del commercio online statunitense, la società di investimento del miliardario Warren Buffet e, infine, la banca statunitense? Senza dubbio gli altissimi costi della sanità negli USA

Le società hanno annunciato quindi in un comunicato congiunto pubblicato lo scorso 30 gennaio, di aver unito le forze per esplorare diversi “modi di fornire l’assicurazione sanitaria ai loro dipendenti americani, con l’obiettivo migliorare la soddisfazione dei dipendenti e ridurre i costi”.

I tre marchi della Corporate America daranno vita a una società indipendente, di fatto una non-profit, libera dalle restrizioni di generare utili  e  guidata da executive prestati dal prestigioso triumvirato e dedicata anzitutto allo sviluppo e adozione di tecnologie in grado di aumentare la trasparenza e semplificare il labirinto dei servizi medici statunitensi.

“Gli enormi costi dell’assistenza sanitaria agiscono come un verme affamato sull’economia americana. Non ci poniamo questo problema avendo risposte pronte. Ma neppure lo accettiamo come inevitabile”, affermano le tre società. “Per quanto difficile possa essere, l’obiettivo di ridurre l’onere di assicurazione sanitaria per l’economia e aumentare gli standard di vita dei nostri dipendenti e le loro famiglie merita uno sforzo”, ha detto Jeff Bezos.

Nel 2016 la spesa medica americana è stata di 3.300 miliardi, ancora in aumento del 4,3% e pari al 18% dell’economia nonostante i tentativi della riforma sanitaria nazionale Obamacare sia di ampliare il numero degli assistiti – riuscito, con oltre 20 milioni di neoassicurati – che di contenere l’escalation dei prezzi – obiettivo al contrario elusivo.

I dirigenti incaricati di far partire la startup sono Todd Combs, grande gestore a Berskhire, Marvelle Sullivan Berchtold, managing director a JP Morgan e Beth Galetti, vicedirettore ad Amazon.