Softbank vuole entrare nel cda di Swiss Re per cercare di influenzare il modo in cui il riassicuratore gestisce i suoi 161 miliardi di dollari (130 mld euro) di investimenti. Intanto, secondo quanto rivelato dal Financial Times, proseguono le trattative per l’acquisizione di una significativa quota di minoranza di Swiss Re da parte del colosso giapponese.

Masayoshi Son, fondatore e a.d. di Softbank, incontrerà nelle prossime settimane il presidente di Swiss Re, Walter Kielholz, nel tentativo di raggiungere un accordo.

Le discussioni sono incentrate su un deal che vedrebbe Softbank diventare anchor shareholder di Swiss Re con una quota del capitale tra il 20 e il 30% e ottenere vari posti nel board.

L’investimento in Swiss Re non verrebbe finanziato dal fondo di Softbank ma dalla stessa società, che sta cercando di creare sinergie tra le sue partecipazioni finanziarie. L’idea di Softbank è quella di creare uno schema unico tra le sue partecipazioni. Attraverso le sue quote in Uber e WeWork, per esempio, il conglomerato ha migliaia di lavoratori della new economy che non hanno accesso alle assicurazioni per impiegati e che potrebbero comprare le polizze direttamente da Swiss Re.

Il conglomerato nipponico, inoltre, non è nuovo a investimenti in società finanziarie, visto che lo scorso anno aveva acquisito Fortress Investment, un grande asset manager alternativo. Swiss Re ha un valore di mercato di 35,3 miliardi di dollari (28,4 mld euro).

Il titolo è salito del 4,5% da quando sono state confermate trattative preliminari con Softbank a inizio mese. Un deal per il 30% del capitale avrebbe un valore di 10,6 miliardi, al netto di qualsiasi premio.

La proposta iniziale di Softbank era quella di rilevare fino a un terzo di Swiss Re, appena sotto la soglia dell’opa obbligatoria, con un premio rispetto al valore del titolo. Kielholz e Son si sono già visti almeno una volta per discutere l’operazione.

L’interesse di Softbank arriva in un momento critico per l’industria riassicurativa, che è stata afflitta da anni di prezzi e profitti in caduta. I prezzi sono tornati stabili, senza però crescere come i player del settore speravano. Al contempo, la minaccia rappresentata dalle compagnie tecnologiche sta aumentando, dal momento che queste e tante start-up stanno trovano nuovi modi per creare e vendere assicurazioni. Se anche il deal dovesse andare in porto, il potere di influenza che i rappresentanti di Softbank nel cda di Swiss Re avrebbero sulle scelte di quest’ultima sarebbe limitato, dal momento che i riassicuratori sono notoriamente investitori conservativi, che tendono a mantenere la maggior parte dei loro soldi in asset liquidi e sicuri.

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