Le pesanti catastrofi naturali che hanno colpito il terzo e quarto trimestre 2017 hanno pesato ampliamente anche sui conti di SCOR.

Il riassicuratore francese ha infatti chiuso l’anno con un risultato netto di 286 mln, più che dimezzato rispetto al 2016 (603 mln).

    Gli uragani Harvey, Irma e Maria sono costati a Scor 591 mln di euro al lordo delle imposte e al netto della retrocessione, mentre gli incendi californiani sono costati 91 mln.

In questo contesto, il ROE è sceso a 4,5% contro il  9,5% del 2016. Il margine di solvibilità resta nella fascia alta del target previsto dal piano strategico (185%-220%), a 213%.

Questo ha spinto il gruppo a proporre il mantenimento di un dividendo a 1,65 euro per azione.

« L’anno 2017 non mette assolutamente in discussione il ‘business model’, la politica di sottoscrizione, la politica di retrocessione, né il piano», ha sottolineato il ceo Denis Kessler.

Sul piano commeciale il gruppo è “in forma”, commenta Denis Kessler. I premi lordi emessi sono cresciuti dell’8,6% a tasso di cambio costante a 14,79 mld di euro, trainati dalla raccolta negli USA (danni) e in Asia.