di Michele Damiani

Un fondo unico di previdenza complementare per i lavoratori delle cooperative italiane. È questo «Previdenza cooperativa», il fondo frutto della fusione di Cooperlavoro, Previcooper e Filcoop. La fusione è stata annunciata ieri a Bologna, dove è stato siglato l’accordo tra cooperative e sindacati al termine delle tre assemblee dei delegati. È stato approvato il progetto, lo statuto e il regolamento.

Verrà, così, a formarsi il quinto fondo italiano per iscritti (che saranno 112 mila) e l’ottavo per patrimonio (circa 1,9 miliardi di attivo). «Previdenza cooperativa» sarà aperto a tutti i settori e imprese cooperative e farà riferimento a tutti i contratti nazionali di lavoro sottoscritti da Confcooperative, Legacoop e Agci con Cgil, Cisl e Uil.

Come si può leggere nella nota congiunta diffusa ieri in commento all’accordo «la fusione crea valore in termini di efficienza. L’obiettivo è quello di rilanciare il ruolo della previdenza complementare come secondo pilastro pensionistico.

Infatti, le economie di scala che i tre fondi otterranno dalla fusione comporteranno, si stima, una diminuzione tra il 5 e il 10% delle principali voci di spesa di gestione, grazie alla razionalizzazione dei servizi e alla rinegoziazione con i fornitori e i gestori finanziari».

I tre fondi che opereranno la fusione rappresentano l’intero mondo delle cooperative in Italia: Cooperlavoro è il fondo riservato ai soci lavoratori e ai dipendenti delle cooperative di lavoro con 72 mila unità. Previcooper è per i lavoratori delle aziende che applicano il contratto nazionale della distribuzione cooperativa (30 mila lavoratori). Filcoop è il fondo pensione a capitalizzazione per i lavoratori dipendenti addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria per i dipendenti di cooperative di trasformazione di prodotti agricoli: il fondo è riservato a circa 9 mila lavoratori.
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