Munich Re ha chiuso il 2017 – l’anno degli uragani Harvey, Irma e Maria – con un risultato netto  di € 392 mln, molto al di sotto delle attese e del target prefissato (2-2.4 mld). Il quarto trimestre si è chiuso con un utile in crescita a 538 mlnd (contro i 486 di un anno prima).

Gli uragani in Nord America e il terremoto in Messico hanno avuto un impatto negativo particolarmente pesante sui conti determinando un terzo trimestre di forti perdite. Nonostante il risultato inferiore alle attese, il gruppo di Monaco di Baviera assicurerà ai suoi azionisti un dividendo stabile di 8,60 euro per azione.

“Il nostro dividendo è affidabile. Grazie alla forza del nostro capitale, siamo stati in grado di far fronte alle forti perdite dovute alle catastrofi naturali. Nel 2018, porteremo avanti la trasformazione digitale di Munich Re e coglieremo le opportunità per una crescita redditizia nella tradizionale attività commerciale. I prezzi della riassicurazione sono leggermente migliorati in ampie sezioni del mercato ai rinnovi di gennaio – una tendenza destinata a rafforzarsi nei prossimi round di rinnovo”, ha detto il CFO Jörg Schneider.

Il risultato operativo è stato pari a €1,241 mln (contro 4,025mln di un anno prima), di cui
€864 mln (823 mln nel 2016) nel quarto trimestre.

Il return on risk-adjusted capital (RORAC) si è attestato a 1.5% (contro 10.9%), mentre il return on equity (RoE) è ammontato all’1.3% (contro 8.1%).
Il solvency ratio (Solvency II) è rimasto in sostanza invariato, a 240%.
I premi lordi sono saliti a  € 49.115 mln, dai 48.851 di un anno prima.
Il risultato dagli investimenti rimane sostanzialmente costante a € 7.611 mln, di cui  € 1.982 mln nel quarto trimestre.

Il comparto riassicurativo ha contribuito per €120 mln al risultato consolidato (contro 2.540 di un anno prima). Il risultato operativo passa da €2.919 mln a €73 mln.
I premi salgono leggermente a €31.569 mln.

Il comparto vita e salute ha contribuito per  €596 mln (in aumento rispetto ai 515 mln di un anno prima) al risultato consolidato.

Il risultato della riassicurazione property-casualty è in rosso a causa delle catastrofi naturali: –€476 mln (rispetto a 2.025 mln del 2016). Di conseguenza il combined ratio sale a 114.1% (contro il 95.7% del 2016).

I costi dovuti ai sinistri maggiori hanno raggiunto i € 4.314mln nel 2017 (contro 1.524 mln del 2016), di cui €493 mln nel IV trimestre. Le catastrofi naturali sono costate €3.678 mln.
Harvey, Irma e Maria – con un costo totale di €2.7 mld – sono stati gli eventi più costosi dell’anno, mentre le catastrofi dovute all’uomo hanno totalizzato costi per €636 mln.

Per quanto riguarda Ergo i conti sono positivi e l’utile sale a  €273 mln (41mln nel 2016) superando il target previsto. I premi sono saliti leggermente a 17,5 mld.