di Giusy Pascucci

Crescono le assicurazioni nella zootecnia, calano quelle in colture vegetali che restano però il primo comparto per valori assicurati, mentre, per quanto riguarda le superfici, il 53% è attribuibile solo a mais, riso e uva da vino. Dopo un biennio di calo della richiesta di coperture assicurative, nel 2017 il mercato assicurativo agricolo agevolato è rimasto stabile raggiungendo un valore di circa 7,2 mld di euro. A preferire le coperture sono le aziende di dimensioni maggiori (oltre 17 ettari di media), più strutturate e meccanizzate, condotte in prevalenza da giovani e con marcate connotazioni imprenditoriali. E che si trovano per lo più al Nord, dove si concentra l’81% dei valori e l’86% delle superfici assicurate, contro il 10% e l’8% del Centro e il 9% e il 6% del Mezzogiorno. È quanto emerge dal «Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura», realizzato dall’Ismea in collaborazione col Mipaaf, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale nazionale, in cui è stato rilevato anche che la spesa pubblica potenziale a sostegno della gestione del rischio in agricoltura, tra fondi statali, regionali e comunitari, ammonta a 314 mln di euro annui, corrispondenti a una media di 214 euro per azienda agricola. Nonostante il trend al ribasso, con 4,98 mld assicurati le colture vegetali restano il principale comparto mentre è significativamente aumentata (+39% sul 2016) la dimensione del mercato assicurativo della zootecnia, con valori che hanno sfiorato 1,5 mld. Cresciuti, moderatamente, anche i premi (9%) stimati in circa 20,5 milioni di euro. Per le colture, il mercato assicurativo agricolo agevolato, rappresenta, in valore, il 19% della Plv (produzione lorda vendibile) delle coltivazioni vegetali e, in termini di superfici, il 9% del totale della Sau (superficie agricola utilizzata). Molto concentrato il mercato in termini di prodotti e territori: uva da vino, mele, mais, riso e pomodoro da industria rappresentano oltre due terzi dei valori assicurati; seguono pere, frumento tenero e nettarine. A livello territoriale, i due terzi dei valori assicurati sono riconducibili a Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige e Piemonte; la prima delle regioni del Centro-Sud è la Toscana (4,5%) seguita dalla Puglia (4,4%).
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