Crescono importi e contratti, soprattutto nei servizi
Pagina a cura di Andrea Mascolini

Nel secondo quadrimestre del 2017 crescono gli appalti pubblici: del 31,8% in numero e del 78,5% in valore, rispetto all’analogo periodo del 2016; per i lavori si registra un +19,4% in numero e +8,7% in valore; aumento più forte nei servizi (34% in numero e 30,8% in valore) e nelle forniture, con trend analoghi ai servizi. È quanto si legge nel secondo rapporto quadrimestrale 2017 diffuso dell’Autorità nazionale anticorruzione nei giorni scorsi relativo alle procedure di affidamento di contratti pubblici emessi da maggio ad agosto 2017; si tratta di dati ufficiali e certi, derivati dalle comunicazioni delle stazioni appaltanti che hanno richiesto all’Anac i Cig (Codice identificativo gara).

Le analisi sono state effettuate sulla base dei dati presenti nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp) aggiornate a fine dicembre 2017 e tutti i dati e gli importi a base d’asta (numeri ben diversi dall’importo di aggiudicazione del contratto che sconta il ribasso d’asta) fanno riferimento alle procedure di affidamento (bandi e inviti) di importo a base di gara pari o superiore a 40 mila euro.

L’Anac ha preso in considerazione nel suo studio le procedure cosiddette «perfezionate» per le quali è stato pubblicato un bando (nel caso di procedure aperte) o è stata inviata una lettera di invito (nel caso di procedure ristrette o negoziate) oppure è stata manifesta la volontà di affidare l’appalto (nel caso di affidamenti diretti).

L’analisi non ricomprende quindi alcuni appalti, anche di grande importo, che non risultano ancora perfezionati nella Bdncp.

Dallo studio Anac si ricava l’impressione di una sostanziale crescita degli importi e del numero dei contratti e questo trasversalmente, per tutte le fasce di importo. In numero aumentano più i settori ordinari (circa il 30%) che quelli speciali (acqua, energia e trasporti) con circa il 6%.

Nel dettaglio si assiste però un aumento più evidente per gli appalti di fascia più elevata, nel cui ambito si sono collocati diversi accordi quadro, strumento utilizzato soprattutto dalle grandi stazioni appaltanti e questo appare evidente dai bandi pubblicati da Anas che certamente contribuiranno ad aumentare i dati anche nell’ultimo quadrimestre del 2017.

Ad esempio, nella fascia da 5 a 25 milioni, il secondo quadrimestre (maggio-agosto) 2017 ha avuto rispetto allo stesso periodo del 2016 un +100,2% in numero e un +99,2% in valore; nella successiva fascia oltre 25 milioni la crescita è ancora maggiore: +158,4% in numero e +134,6% in valore.

Più contenuto il miglioramento anche per i piccoli appalti: il secondo quadrimestre (maggio-agosto) 2017 ha avuto rispetto allo stesso periodo del 2016 un aumento del 23,1% in numero e del 24,4% in valore.

Per i lavori l’aumento del quadrimestre del 2017 sull’analogo periodo del 2016 (dove si era però ad una sostanziale paralisi) è stato dell’8,7% in valore e del 19,4% in numero. La crescita è più robusta nei settori ordinari (+92,4%) che non nei settori speciali (acqua, energia e trasporti) che registrano un +42,6%.

In numero, nei settori ordinari, si rileva un forte aumento delle procedure aperte (+76%) e dei sistemi dinamici di acquisizione (+56%); più leggero l’incremento degli affidamenti diretti. Sempre considerando il numero, nei settori speciali le procedure aperte risultano in aumento dell’80%, i sistemi dinamici di acquisizione del 185% e le procedure ristrette del 98%.

In valore, nei settori ordinari, crescono le procedure aperte che sono più che raddoppiate (123%); si assiste invece alla sostanziale scomparsa delle procedure ristrette (diminuite del 75%) e ad una crescita delle procedure negoziate senza pubblicazione del bando di gara (+83%).
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