L’autore del libro: “Le frodi nel sistema assicurativo italiano” avanza alcune soluzioni per contrastare efficacemente i fenomeni fraudolenti.

Siamo ormai così abituati a convivere con le frodi assicurative che sembra quasi impossibile pensare di debellare un fenomeno che incide pesantemente sulle tasche delle famiglie italiane, colpendo l’intero sistema economico. Nel saggio appena uscito in libreria «Le frodi nel sistema assicurativo italiano», l’autore Mario Riccardo Oliviero, giornalista giuridico esperto di Responsabilità Civile e antifrode assicurativa, prova a proporre un ventaglio di efficaci soluzioni per archiviare definitivamente le frodi assicurative.

Come deve essere affrontato il problema delle truffe assicurative?

Prima di tutto è necessario non compiere alcuni errori strategici che possono compromettere seriamente il contrasto alle frodi, rischiando di vanificare i risultati attesi. Il più comune è quello di considerare le frodi assicurative come un fenomeno che riguarda esclusivamente Napoli e il Sud Italia quando, invece, ha una portata nazionale. A parte che statisticamente non è vero perché, oltre alle province storicamente contaminate dalle frodi come: Napoli, Caserta, Foggia, Bari e Messina, esistono realtà virtuose come, ad esempio, Isernia e Benevento ma poi questa impostazione induce a prendere decisioni di carattere emergenziale valide solo in alcuni contesti ma probabilmente non efficaci su tutto il territorio nazionale. L’altro storico limite da superare è pensare che i fenomeni fraudolenti possano essere contrastati esclusivamente nell’ambito sinistri, quando ormai il danno è stato fatto, e si può solo cercare di contenere i danni, se non si riesce ad ottenere una rinuncia alle pretese risarcitorie. In realtà la migliore antifrode assicurativa devono svolgerla già i Broker e gli agenti assicurativi, se e quando decidono di assumere un rischio. Anzi. Il contrasto alle frodi dovrebbe iniziare ancora prima, durante la fase commerciale; anche se è comprensibile che la crisi economica possa indebolire questi filtri impedendo una corretta selezione della clientela, ostacolata oltretutto dai limiti imposti dalla privacy e dall’obbligo a contrarre presente nel settore RCA.

Quali soluzioni possono essere adottate per contrastare efficacemente le frodi?

La soluzione più innovativa capace di risolvere alla radice il fenomeno delle frodi assicurative ci è offerta, paradossalmente, dal nostro Codice Civile del 1942 con il reintegro in forma specifica che a prescindere dalla complessa locuzione è il semplice pagamento in natura del danno. Invece di riconoscere al danneggiato una somma in denaro attraverso le liquidazioni per equivalente attualmente utilizzate, le compagnie di assicurazione si impegnerebbero a ripristinare i beni, restituendoli come erano prima del sinistro, oppure sostituendoli al valore d’uso nel caso fossero irrecuperabili. L’assicurazione  preposta a gestire la pratica, sia in regime ordinario RCA sia attraverso l’indennizzo diretto, nel ricevere una richiesta di risarcimento per un danno materiale, invece di incaricare un perito per la stima del danno, indirizza il danneggiato presso una carrozzeria convenzionata, rigorosamente controllata, che provvede all’immediata riparazione del danno, esponendo l’intero costo del servizio all’impresa assicuratrice.

In questo modo il danneggiato richiederebbe il risarcimento solo ed esclusivamente quando l’avrà davvero patito. Diversamente non ci sarà proprio nulla da riparare! Ma non solo. In assenza di un danno non sarà poi nemmeno più possibile lamentare lesioni fisiche giocando sul colpo di frusta, come si è fatto per anni. Un sistema efficace in grado di prevenire qualsiasi tentativo fraudolento: dal semplice tentativo di presentare un preventivo maggiorato per garantirsi una liquidazione più alta della perizia, fino alla simulazione dei sinistri e alla falsificazione dei documenti. Si elimina, inoltre, la possibilità di proporre più volte lo stesso danno alla medesima compagnia, oppure di rivendicarlo contemporaneamente presso più imprese per duplicare e triplicare i risarcimenti, perché la riparazione non sarà più facoltativa ma obbligatoria.

Oltre al reintegro ci sono anche altri strumenti per arginare i fenomeni fraudolenti?

Anche se il reintegro in forma specifica rappresenta chiaramente la soluzione principe può essere accompagnata da un corollario di efficaci soluzioni tecniche come: prevedere dei termini di decadenza brevissimi per la richiesta danni soggetta comunque alla prescrizione ordinaria, conferire efficacia probatoria alle informazioni registrate dalle scatole nere sempre più diffuse sulle auto italiane, rendere inammissibili per legge i testimoni tardivi obbligando i danneggiati ad inserire subito i nominativi sul modulo di constatazione, vietare la cessione del credito risarcitorio ai riparatori, pensare di affidare ad un organismo pubblico le Valutazioni Medico Legali dei danneggiati e, soprattutto, esortare i giudici di pace ad assegnare le spese di soccombenza al termine di una causa civile solo ed esclusivamente alla parte soccombente evitando che, come accade attualmente, siano sempre compensate tra attore e convenuto anche in presenza di una vittoria chiara ed inequivocabile.

Le frodi assicurative si concentrano prevalentemente nel ramo RCA?

Prevalentemente sì, ma non esclusivamente. Solo pochi anni fa, effettivamente, la quasi totalità delle truffe alle assicurazioni era perpetrata attraverso i sinistri stradali. Negli ultimi anni, invece, soprattutto a seguito dell’introduzione delle Banche Dati Sinistri, come quella dell’Ivass per il ramo RCA, le frodi si stanno progressivamente spostando verso i rami non monitorati. In particolar modo l’attenzione dei truffatori si è concentrata prima sulla RC Medica (errata diagnosi, operazioni non riuscite) e sulla RC generale (cadute in casa, nei condomini e nei supermercati) e dopo sulle garanzie dirette afferenti gli immobili contemplate dalle polizze della casa e dei condomini.
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