di Paola Valentini
Massimo storico per le masse delle reti di consulenti finanziari. A fine 2016, secondo i dati Assoreti, il patrimonio è salito a 471,1 miliardi di euro, +8,5% rispetto a dicembre 2015. In dettaglio, il patrimonio complessivo dei prodotti del risparmio gestito si è attestato a 341,9 miliardi (+7,6%), mentre la valorizzazione delle posizioni in regime amministrato è stata pari a 129,2 miliardi (+10,7%).

A fine anno, il contributo complessivo delle reti al patrimonio investito in fondi aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è risultata pari a 271,4 miliardi, con un’incidenza del 30,1% sul patrimonio totale investito in fondi che, secondo la mappa di Assogestioni, è pari a 900,3 miliardi. La quota restante, quindi, è appannaggio delle masse riferite agli sportelli bancari.

Nell’ambito del risparmio amministrato il portafoglio titoli delle reti è ammontato a 62,4 miliardi di euro, con un’incidenza sul patrimonio totale pari al 13,2% e una contrazione del 4,8% rispetto a dicembre 2015, mentre la componente mantenuta sotto forma di liquidità è stata pari a 66,9 miliardi di euro, ovvero al 14,2% del patrimonio totale, con una crescita annuale del 30,5%.

Sul fronte delle singole società di distribuzione, primo si è confermato il gruppo Intesa Sanpaolo con masse per 80,1 miliardi relativi a Fideuram e 92,8 miliardi a Intesa Sanpaolo Private Banking. Al secondo posto si è piazzata Banca Mediolanum con 64,2 miliardi e terza Banca Generali con 47,5 miliardi.
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