di Andrea Giacobino
Gli azionisti veneti smettono di pagare un conto salato sulla loro partecipazione in Assicurazioni Generali . Qualche giorno fa, l’assemblea di Ferak, il veicolo presieduto da Maurizio Amenduni di Acciaierie Valbruna, che detiene oltre 124,4 milioni di titoli del Leone di Trieste anche tramite la controllata Effeti, ha rimandato a nuovo la perdita di soli 4,2 milioni di euro maturata nell’esecuzione chiuso alla scorso giugno, inferiore al passivo di oltre 39 milioni di un anno prima. Il rosso era allora stato determinato dalla svalutazione del pacchetto Generali che questa volta, invece, è rimasto in carico a 302,4 milioni pari a un controvalore di 21 euro ad azione, superiore comunque all’attuale corso borsistico.

La relazione sulla gestione sottolinea che la decisione di non procedere ad un ulteriore write-off è stata supportata da una perizia di Leonardo Etro, docente alla SDA Bocconi, che evidenzia come il gruppo assicurativo sta mostrando risultati in miglioramento. Dalla quota Generali sono arrivati dividendi complessivi per 14,2 milioni tra Ferak ed Effeti, a controbilanciare i quali ci sono perdite per 18,5 milioni maturate nel trading di opzioni call e put per mediare il valore della quota nel Leone di Trieste. Soci di Ferak sono Acciaierie Valbruna (33,5%), Pfh Holding e Finint col 23,8%, Veneto Banca (9,9%) e gli Zoppas (3%).
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