Il 2016 si è chiuso facendo registrare un ulteriore calo di fallimenti e di altre procedure concorsuali nel nostro Paese, mentre è tornato a crescere il numero di imprenditori che hanno deciso di liquidare la propria attività in bonis.

È questo il disegno tratteggiato dall’edizione 2016 dell’Osservatorio su Fallimenti, Procedure e Chiusure di imprese, realizzato da Cerved. Il dato positivo è che per il secondo anno consecutivo è calato il numero dei fallimenti (13,5 mila aziende) per un calo dell’8,5% rispetto ai 14,7 mila default del 2015.

Il calo del numero di fallimenti ha riguardato tutte le forme giuridiche di impresa, con le società di capitale (-8,5%) a registrare un più marcato decremento rispetto alle società di persone (-8,2%).

Inoltre, il calo delle procedure ha riguardato tutti i settori economici, con il settore delle costruzione che segna la riduzione più consistente (2,9 mila fallimenti, -11,1% sul 2015), rispetto ai servizi (7,1 mila, -8,7% sul 2015) e industria (2,1 mila, -5,8% rispetto al 2015).

A livello geografico, i fallimenti diminuiscono in tutte le aree della Penisola, con la sola eccezione delle Isole, dove il fenomeno torna ad aumentare: la riduzione registrata nel Mezzogiorno (-6,4%) ha riguardato difatti le sole regioni continentali, con Sicilia (+3%) e soprattutto Sardegna (+26%) che invertono la tendenza positiva del 2015.

I cali maggiori si registrano nelle regioni settentrionali del Paese: nel Nord-Est, in cui i fallimenti erano aumentati anche nel 2015, le procedure fanno registrate una riduzione del 13%; nel Nord-Ovest, per il secondo anno consecutivo, i fallimenti scendono sotto quota 4 mila (-10%), con riduzioni più evidenti in Piemonte (-15%) e in Liguria (-12%) rispetto alla Lombardia (-8,3%).