di Rosario Murgida MF-DowJones

È stata depositata a una Corte distrettuale della California la prima class action contro Volkswagen. L’iniziativa accusa la casa automobilistica tedesca di frode diffusa sulla base delle normative federali che normalmente si applicano contro i traffici illeciti delle organizzazioni criminali. Il deposito della class-action avvia quella che rischia di essere una lunga e costosa serie di procedimenti giudiziari contro Volkswagen in seguito al Dieselgate. Il gruppo tedesco, che potrebbe subire sanzioni per un valore fino a 46 miliardi di dollari, è sotto indagine penale in Germania e Usa. «Questo caso nasce da uno dei reati societari più sfacciati della storia», si legge nelle carte depositate alla Corte di San Francisco. I legali dei querelanti hanno depositato in particolare tre documenti in cui accusano Volkswagen, le controllate Audi e Porsche e numerosi manager, tra cui l’ex amministratore delegato Martin Winterkorn e il successore Matthias Mueller, nonché il fornitore Bosch. Volkswagen è accusata di aver deliberatamente truccato i veicoli diesel negli Stati Uniti per superare i test normativi sulle emissioni e di aver speso somme pubblicitarie enormi per promuovere la sua «tecnologia pulita» e così conquistare il 70% del nascente mercato dei veicoli a gasolio negli Usa. Per i querelanti le promesse fatte a clienti e concessionari su basse emissioni, elevate performance e bassi consumi costituiscono una frode deliberata. (riproduzione riservata)

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