di Carlo Brustia

Quasi 15 anni dopo il default arriva il risarcimento. Si è chiuso così il contenzioso fra l’Argentina e gli oltre 50 mila risparmiatori italiani che avevano investito nei Tango bond e che non avevano accettato le ristrutturazioni del 2005 e del 2010.

La notizia è arrivata ieri, dopo l’accordo bilaterale preliminare fra il governo argentino, guidato dal presidente Mauricio Macri, e la Tfa, ossia la task force delle banche. L’esecutivo di Buenos Aires ha in sostanza accettato di pagare in contanti il 150% dell’importo originario in conto capitale di tali obbligazioni. L’accordo, che ora dovrà essere approvato dal Parlamento argentino, prevede che ai 50 mila obbligazionisti retail italiani spettano 1,35 miliardi di euro per l’investimento di circa 900 milioni di dollari in bond argentini.

Al momento della conclusione della transazione sarà presentata la rinuncia definitiva alle richieste degli obbligazionisti rappresentati dalla Tfa, che ammontano a circa 2,5 miliardi di dollari.
La controversia era basata, spiega una nota, sul Trattato bilaterale Italia-Argentina nell’arbitrato al Tribunale Icsid della Banca Mondiale. (riproduzione riservata)

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