Di Gigi Giudice

Sembra di raccontare delle guerre puniche, quando – come in questa occasione – occorre fare un salto nel tempo all’indietro di più di mezzo secolo. A un’epoca che per le giovani generazioni ha contorni indistinti.

Come tuttavia non ricordare quanto accadeva negli anni Sessanta e Settanta, gli anni eroici dell’assicurazione italiana. Si era ancora a sfruttare la spinta del boom economico, mentre veniva introdotto l’obbligo della polizza  rc auto. Fu per far fronte alle richieste dei milioni di automobilisti che grandi e piccole compagnie pensarono a dotarsi di agenzie da collocare sotto ogni campanile. Da quattromila che erano nel 1969, il numero degli agenti si triplicò. Da “circolo della caccia” a categoria di professionisti chiamati a far fronte alle esigenze di una società italiana in vorticosa mutazione. Si immaginava che, con il traino della polizza rc auto, gli italiani si sarebbero assicurati anche per altri rischi.

In realtà “stiamo ancora aspettando quella vagheggiata moltiplicazione dei pani e dei pesci”. Come era solito ironicamente confessare Roberto Ulissi, scomparso pochi giorni fa, al termine di una lunga sofferta infermità.

Lui che va ricordato fra gli agenti che, in quegli anni e per i decenni successivi, si impegnarono in prima fila “per il progresso della categoria”.

Romano, classe1933, hainiziato l’attività nel 1965, titolare di una sua agenzia su mandato della Lavoro & Sicurtà, compagnia facente parte del gruppo Ras.

E per quella compagnia ha sempre operato fino all’andata in quiescenza, alla fine del 1999.

L’impegno a livello di rappresentanza dei colleghi lo ha portato a essere presidente del gruppo agenti della Lavoro & Sicurtà per due mandati. Più lunga la sua militanza all’interno del Sindacato Nazionale Agenti. Nella cui giunta esecutiva venne eletto negli anni Ottanta, venendo riconfermato quando la segretaria generale fu affidata a Tommaso Sorrentino (anche lui agente della Lavoro & Sicurtà). Del quale Ulissi è stato successivamente anche vicesegretario vicario. Gli accadde di assumere la carica di segretario generale dello Sna nel 1987, come reggitore pro tempore dello Sna dopo la morte improvvisa di Giuseppe Monteforte.

Negli anni successivi – in sodalizio con Carla Barin, la prima donna a entrare (nel 1982) nella giunta del Sindacato nazionale agenti, affermandosi come la Dolores Ibarruri della categoria – Ulissi continuò nel suo impegno, al punto che nel referendum indetto per l’elezione del presidente della Cassa Pensione Agenti raccolse il maggior numero di voti.

Ma rinunciò a ricoprire tale ambito incarico a beneficio di Lucio Modestini, agente del Gan (ora Groupama) a Arezzo, che aveva raccolto meno consensi.

A chi gli chiedeva la ragione della sorprendente rinuncia, Ulissi rispondeva che “il Lucio è un caro amico e tiene tantissimo a mostrare quanto vale. E poi per me è arrivato il momento di scendere dalla giostra!”.

A Carla Barin, che di Roberto Ulissi è stata compagna di vita, sindacale e no, le condoglianze della redazione di ASSINEWS.

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P.S.  Inizio malattia  dal  17 giugno  del 2007: primo allarme al Comitato Centrale di Trento.

È nato a Roma il 14.8.1933.

Primo mandato 1° agosto 1965 (L&S e L’Assicuratrice Italiana Ras). Sempre stessa compagnia, sino all’andata in pensione,  alla fine del 1999.

Due volte Presidente di Gruppo e Segretario Vicario SNA e poi Segretario Nazionale in quanto morì Pippo Monteforte, che  dovette sostituire. Alla scadenza del mandato al Congresso,  non  accettò alcun altro incarico. Disse testualmente: “È ora di scendere dalla giostra …”

Così si chiuse la sua carriera strettamente sindacale.

Venne eletto dai colleghi (referendum) con tantissimi voti,  per fare il Presidente della Cassa Pensione Agenti.

Lucio Modestini ci teneva molto e gli chiese se gli lasciava il posto:  Roberto disse di sì, senza batter ciglio.   Non amava il potere per il potere e neanche i soldi che ne sarebbero derivati. Ai posteri se fece bene o no!!!

È spirato, dopo dieci giorni di terribile agonia, il 12/2 alle ore 1.55.