di Anna Messia

Poste Italiane stringe sempre di più il legame con la Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale. Dopo aver dichiarato, prima della quotazione, che la banca sarebbe rimasta nel perimetro di Poste Italiane ,smentendo le voci di una possibile cessione, ora l’intenzione del gruppo guidato da Francesco Caio è creare maggiori sinergie.

A partire dall’avvio di «un modello integrato di distribuzione dei prodotti finanziari della banca alle famiglie e alle imprese tramite Bancoposta», come si legge nel comunicato diffuso ieri dall’istituto presieduto da Massimiliano Cesare, in occasione della presentazione del bilancio 2015. Finora la Banca del Mezzogiorno, che era stata voluta dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha lavorato ed è cresciuta di fatto in autonomia, senza sfruttare quindi le enormi potenzialità della rete di vendita di Poste Italiane . Ma dopo l’avvio del nuovo piano industriale e con l’ingresso in consiglio di amministrazione della banca di Marco Siracusano, responsabile della divisione Bancoposta di Poste Italiane , le cose sembrano destinate a cambiare, già dai prossimi mesi. In cantiere c’è per esempio l’avvio di un prodotto di cessione del quinto dedicato ai lavoratori privati, che sarà distribuito negli uffici postali e si affiancherà a quelli dedicati a pensionati e dipendenti pubblici, che Poste colloca già per conto del gruppo Bnl-Bnp Paribas . E potrebbe essere solo la prima di una serie di mosse che potrebbero essere utili a integrare sempre di più la banca nel gruppo. Le potenzialità sono enormi se si considera che negli uffici postali si distribuiscono prodotti di credito di altre banche con cui Poste Italiane ha firmato accordi, come Findomestic o Deutsche Bank . Ma in questa fase, in cui le banche sono nel mirino del mercato, la prudenza di Caio è d’obbligo. I dati 2015 comunicati ieri dalla banca mostrano però stabilità patrimoniale e una buona crescita. L’utile netto è stato di 32,4 milioni e un roe del 7,8%, con una crescita del margine di intermediazione dell’8%. Mentre i coefficienti Cet1 e Tier 1 si sono attestati entrambi al 28,4%. Sono aumentati sia i crediti alle imprese e alle famiglie, che hanno raggiunto un stock di 1,49 miliardi (+16%) sia i finanziamenti legati al Fondo di garanzia per le pmi, che la banca gestisce come capofila del raggruppamento temporaneo di imprese, e che hanno raggiunto 15,1 miliardi (+17%). Crescita che ha convinto la banca ad aprire quattro nuove filiali (a Napoli, Bari, Catania e Milano) che si aggiungono a Pescara, e a prevedere un rafforzamento dell’organico. (riproduzione riservata)

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