Da ora si applica la ripartizione per stirpi e non per quote uguali

Autore: Bianca Pascotto
ASSINEWS 272 – febbraio 2016

È una sentenza con il botto la nuova pronuncia della Suprema Corte che ha rovesciato completamente il metodo di liquidazione delle polizze per il caso morte a favore degli eredi beneficiari

Mi rammarico ora per aver licenziato proprio nei primi mesi di quest’anno, un mio assistito con un parere negativo circa le sue possibilità di ottenere una diversa liquidazione della polizza che la sua mamma aveva sottoscritto per il caso morte, considerato che la compagnia assicuratrice aveva equamente diviso per tre il capitale ai diretti beneficiari indicati in polizza quali eredi legittimi ovvero tra il mio assistito e i due suoi nipoti succeduti per rappresentazione al loro padre premorto.
Analogo caso è approdato all’esame della Corte di Cassazione,1 la quale con innovativa sentenza, ha mutato radicalmente l’orientamento costante della giurisprudenza in materia.
Fino alla citata pronuncia, infatti, la ripartizione del capitale per il caso morte a favore dei beneficiari indicati quali eredi legittimi o testamentari, veniva eseguita non sulla scorta dei crismi che regolano la successione ereditaria, ma per quote uguali in base dell’assunto che il beneficiario è titolare di un diritto autonomo che trae origine del contratto assicurativo e che l’indicazione in polizza del termine eredi aveva l’esclusiva funzione di individuare/identificare chi erano i soggetti beneficiari al momento del decesso del contraente.
Vedremo nel prossimo futuro se la dottrina lancerà i suoi strali oppure si incamminerà per il sentiero tracciato dal Giudice di legittimità.

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