«Sono state scritte molte cose inesatte» sull’uscita di Mario Greco dalle Generali . Ad Alberto Nagel non sembrano essere andate giù le ricostruzioni di stampa secondo cui sarebbe stata l’opposizione di Mediobanca e di altri grandi soci del Leone a un’integrazione tra il gruppo triestino e Zurich a spingere Greco a lasciare leGenerali . Nel corso della conference call sui conti di Piazzetta Cuccia, Nagel ha voluto sottolineare di aver personalmente promosso a suo tempo lo sbarco a Trieste di Greco, con il quale ha assicurato che non ci sono mai stati in questi quattro anni incomprensioni o non condivisioni, tanto da auspicare il rinnovo dell’incarico per un altro mandato. «Cosa che non si è potuta realizzare anche perché per rinnovare un contratto bisogna essere in due». Secondo l’ad di Mediobanca , «non è difficile intravedere la legittima aspirazione di andare in un altro gruppo a svolgere un’attività di turnaround che particolarmente si attaglia al profilo del past ceo di Generali . Greco», ha proseguito Nagel, «ha un profilo più adatto per situazioni di turnaround che di crescita. Lo si evince anche dalle sue precedenti esperienze, dove ha cambiato dopo pochi anni e spesso in polemica». Tant’è che, a differenza da quanto sostenuto da alcune ricostruzioni di stampa, «non sono state proposte operazioni di crescita». Nessun obbligo, intanto, né fretta sulla prevista cessione da parte di Mediobanca  del 3% del Leone, che potrà avvenire anche oltre la conclusione dell’attuale piano. (riproduzione riservata)

Fonte:2logo_mf