A livello globale, nel 2014 il valore dei premi dell’assicurazione malattia e  infortuni ammontava a 1.30 trilioni di dollari statunitensi e in termini nominali le dimensioni di questo mercato globale sono aumentate ad un tasso di crescita annuale composto del 4,8% dal 2010, anno in cui i premi avevano raggiunto un valore di 1.08 trilioni di dollari statunitensi, sebbene questo tasso di crescita in termini reali (aggiustati per l’inflazione) sia solo del 3%. Durante il 2014, inoltre, solo il mercato degli Stati Uniti ha contribuito per più della metà di tutti i premi raccolti e questa situazione dovrebbe persistere fino al 2018.

Queste sono le principali conclusioni che emergono dal nuovo studio di ricerca pubblicato daFinaccord e intitolato “Global Accident and Health Insurance: Size, Segmentation and Forecast for the Worldwide Market”.

Nel 2014 Stati Uniti, Giappone e Paesi Bassi sono stati i principali mercati per l’assicurazione malattia e infortuni a livello globale, con rispettivi premi lordi sottoscritti da 654.8 miliardi, 140.8 miliardi e 57.1 miliardi di dollari statunitensi,” ha commentato David Parry, Managing Consultant a Finaccord. “Tra i 40 principali mercati analizzati nel dettaglio da Finaccord, quelli che sono cresciuti più rapidamente in termini nominali tra il 2010 e il 2014 sono stati Romania, Cina e Colombia, con rispettivi tassi di crescita annui composti del 28,4%, 23,2% e del 20,5%. Tenuta in considerazione l’inflazione nazionale, questi tassi scendono rispettivamente a 23,9%, 19,2% e 16,6%, sebbene questi paesi rimangano quelli a più rapida crescita.”

Un ulteriore rilevamento dello studio è il fatto che la composizione dei mercati dell’assicurazione malattia e  infortuni varia sostanzialmente in base ai diversi paesi. Nel 2014 i premi dell’assicurazione contro gli infortuni costituivano la principale fetta (81,8%) dell’intero mercato dell’assicurazione malattia e  infortuni della Norvegia mentre i premi dell’assicurazione sanitaria sono decollati in Sud Africa, raggiungendo il 96,6%.

“Il finanziamento dei costi degli infortuni e dei trattamenti medici è una delle questioni principali affrontate dallo scenario politico attuale e le dimensioni dei mercati dell’assicurazione  malattia e  infortuni  varia enormemente in base ai paesi e alle loro normative nazionali,” ha continuato David Parry. “I principali mercati hanno stabilito forme di previdenza obbligatorie pagate dai datori e dai lavoratori al settore privato, alle società di mutua assicurazione o alle compagnie assicurative statali, come in Giappone e nei Paesi Bassi, o sistemi basati sull’assicurazione privata, come gli Stati Uniti. Al contrario, i premi dell’assicurazione  malattia e  infortuni  sono decisamente più bassi in paesi con settori sanitari pubblici finanziati tramite la tassazione generale o i pagamenti obbligatori raccolti direttamente dallo stato; in questi casi, come in Svezia, l’assicurazione malattia privata permette ai clienti non solo di evitare le liste d’attesa ma di ricevere anche trattamenti aggiuntivi. Il trasferimento dell’assicurazione malattia dal pubblico al privato, come è avvenuto in Cile, può causare, tuttavia, instabilità poiché il settore pubblico si ritrova con meno affluenze e clienti.”

Riguardo al futuro, la ricerca di Finaccord indica che il mercato dell’assicurazione  malattia e  infortuni  tra il 2014 e il 2018 potrebbe crescere, sia in termini nominali che reali, ad un tasso annuo composto leggermente superiore rispetto a quello del periodo 2010-2014, con il risultato che entro il 2018 raggiungerà un valore di 1.58 trilioni di dollari statunitensi, che diventano 1.47 trilioni di dollari tenendo in considerazione i tassi di inflazione previsti.

“La domanda di assistenza malattia, e il suo costo, dovrebbero solo aumentare nel futuro,” ha concluso David Parry. “Le compagnie di assicurazioni devono puntare a soluzioni efficienti in termini di costi se non vogliono che i clienti escano dal mercato, e i governi che desiderano rivolgersi al settore privato per ottenere i finanziamenti devono prestare attenzione a non compromettere le finanze dei programmi assicurativi statali.”