di Mauro Romano

Dentro la riforma del credito cooperativo e le norme sulla garanzia pubblica per la cartolarizzazione delle sofferenze, che ieri ha ricevuto il semaforo verde ufficiale di Bruxelles. Fuori invece i criteri per gli indennizzi agli obbligazionisti subordinati penalizzati dai salvataggi di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara.
Sul tavolo dell’esecutivo sono arrivate le attese (oltre che più volte annunciate e rinviate) misure urgenti per il sistema bancario, entrate nel Consiglio dei ministri convocato ieri per le 21 e iniziato con mezz’ora di ritardo (la riunione era ancora in corso al momento in cui questo giornale è andato in stampa). Per tutta la giornata sono continuate le riunioni per limare i provvedimenti. In mattinata intanto era arrivato l’ok della Commissione Europea alla Gacs, la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, dando di fatto ufficializzazione all’accordo raggiunto lo scorso 26 gennaio dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e dalla commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager. Nel dettaglio, l’esecutivo europeo ha stabilito che nell’ambito dello schema presentato dal governo per liberare le banche italiane dal fardello dei non performig loans lo Stato sarà remunerato in linea con le condizioni di mercato per il rischio assunto concedendo una garanzia sui prestiti cartolarizzati in sofferenza. Il via libera di Bruxelles, ha spiegato la stessa Commissione, è stato motivato anche da altre due ragioni: lo Stato si assumerà un rischio limitato, in quanto la garanzia si applicherà soltanto alla tranche senior della cartolarizzazione e sarà il mercato a testare la distribuzione del rischio delle tranche.

Le misure indirizzate al credito cooperativo, anche queste sollecitate dalla Ue, ricalcano a loro volta l’autoriforma messa a punto dalle stesse bcc: ossia è prevista l’istituzione di una holding capogruppo cui gli istituti dovranno aderire con un patto di coesione. Non è però escluso che alla fine si opti per più soggetti capofila. La filosofia alla base è comunque stata delineata da Matteo Renzi martedì scorso: approvare misure per consolidare il sistema e incoraggiare i processi di trasformazione e fusione.

Ancora niente da fare invece per gli obbligazionisti subordinati delle quattro banche salvate. Le misure (attese già per gennaio) sono state stralciate e slittano ancora. I criteri per distribuire i 100 milioni a bilancio per dare ristoro ai risparmiatori più vulnerabili saranno affidati probabilmente a un decreto ministeriale. (riproduzione riservata)

Fonte:2logo_mf