di Luca Gualtieri

Il risiko del private banking e del risparmio gestito è uno dei trend più recenti del mercato finanziario italiano. A parte le altre partite aperte, lo dimostra l’interesse che si sta registrando intorno al dossier Banca Intermobiliare . La controllata torinese di Veneto Banca è da tempo alla ricerca di un nuovo proprietario, ma il percorso si è rivelato particolarmente accidentato.

Oggi però alla finestra ci sarebbe un soggetto potenzialmente in grado di rilanciare con decisione l’attività della boutique finanziaria torinese: Fideuram. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, la controllata di Intesa Sanpaolo attiva nel risparmio gestito si sarebbe fatta avanti nelle sedi ufficiali, mettendo sul tavolo una prima proposta. Non è ancora chiaro se si tratti di una manifestazione di interesse o di un’offerta vera e propria ma fonti vicine al dossier giudicano di assoluto interesse l’iniziativa. Anche perché, da un punto di vista industriale, l’eventuale acquisizione di Bim ben si sposerebbe con le attuali strategie di Fideuram. Lo scorso anno la società guidata da Paolo Molesini e presieduta da Matteo Colafrancesco ha infatti completato il riassetto con l’incorporazione di Intesa Sanpaolo Private Banking, dell’omonima società svizzera Isp Private Bank e di Sirefid, la fiduciaria di gruppo. In questo modo le attività di private banking della Ca’ de Sass sono state concentrate nella grande Fideuram. Non solo. Al 31 dicembre 2015 il numero complessivo dei private banker delle reti si è attestato a 5.846, con un portafoglio medio pro capite di 32,3 milioni di euro, in crescita di 1,7 milioni rispetto allo scorso anno. L’interesse per Bim rientra insomma in una strategia precisa che il mercato ha dimostrato di apprezzare.

Va però detto che Fideuram potrebbe non essere l’unico pretendente dell’istituto torinese. Secondo quanto risulta, dopo il passo indietro di Bsi, anche altri soggetti avrebbero bussato a Veneto Banca e le trattative sarebbero già in fase avanzata. Nelle scorse settimane si è ad esempio ipotizzato un coinvolgimento della famiglia Segre, ex azionista di riferimento dell’istituto. È insomma possibile che la popolare guidata da Cristiano Carrus riesca a concludere la cessione entro il primo semestre e dunque a cavallo del delicato processo di quotazione a Piazza Affari. (riproduzione riservata)

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