di Andrea Giacobino

Gli azionisti veneti pagano ancora un costo alto sulla loro partecipazione nelle Assicurazioni Generali . Qualche giorno fa, infatti, a Vicenza si è riunita l’assemblea di Ferak, il veicolo che detiene circa l’1,2% del Leone di Trieste e che è partecipato dalla famiglia Amenduni (tramite Acciaierie Valbruna) con il 33,5%, da Palladio Finanziaria e Finanziaria Internazionale (Finint) con il 23,8% a testa, da Veneto Banca con il 9,9% e dalla famiglia Zoppas con il 3% circa. Durante la riunione si è preso atto che il bilancio civilistico chiuso lo scorso giugno ha registrato una perdita di 39,1 milioni di euro (rinviata a nuovo) rispetto agli oltre 86 milioni di rosso del precedente esercizio. Il disavanzo è dovuto a un’ulteriore svalutazione della quota nelle Generali , i cui titoli nel bilancio precedente erano in carico a 23,5 euro l’uno per un controvalore di 371 milioni. Intanto il consiglio d’amministrazione di Ferak, rinnovato per l’occasione, ha registrato l’uscita di Andrea de Vido (numero uno di Finint) e di Enrico Marchi (anche lui in Finint, oltre che numero uno di Save ) e l’entrata di Domenico Bellomi. Il consiglio resta presieduto da Maurizio Amenduni. (riproduzione riservata)

Fonte: