di Anna Messia

Il 2015 è stato un anno record per Banca Mediolanum . Il bilancio chiuso ieri con un utile netto di 439 milioni, in crescita del 37% rispetto al 2014, è stato record, proprio come la cedola salita a 30 centesimi (di cui 16 già anticipati). Ora però per la banca che si occupa di risparmio si aprono nuove sfide: i tassi d’interesse rasoterra hanno assottigliato il margine d’interesse e la tempesta che si è abbattuta sui mercati da gennaio potrebbe mettere a rischio anche le commissioni di performance, voce importante del bilancio 2015.

Ma l’amministratore delegato, Massimo Doris è convinto «che anche in un periodo difficile come quello attualeMediolanum continuerà a crescere e a guadagnare quote di mercato, come dimostrano i flussi di raccolta di questi mesi», dopo i 5,7 miliardi del 2015.

Domanda. Come sta andando questo avvio di 2016?

Risposta. Gennaio è stato il miglior inizio d’anno nella storia della banca, con 503 milioni di raccolta netta, e febbraio sta proseguendo allo stesso ritmo. Flussi sostenuti da clienti che arrivano da noi dopo le difficoltà della quattro banche salvate (Popolare Etruria, Popolare Marche, Carife, Carichieti, ndr). Si è aperta una crisi di fiducia e con l’avvio del bail-in molti clienti stanno spostando i propri conti su banche dagli alti ratio patrimoniali, come la nostra.

A dicembre, subito dopo il salvataggio delle banche, abbiamo raccolto 1 miliardo e sono convinto che il flusso proseguirà nei prossimi mesi.

D. Tanto da aver rivisto le stime di raccolta per il 2016?

R. Ci aspettiamo un miliardo in più per quest’anno, dovuto proprio all’effetto bail-in.

D. Ma la crisi dei mercati farà calare le commissioni di gestione?

R. Si vedrà come proseguirà la borsa. In ogni caso non mi preoccupo se le commissioni di gestione scenderanno. L’importante è far crescere il valore dell’azienda, aumentando raccolta e clienti che si trasformeranno in nuove commissioni, se non quest’anno il prossimo.

D. A che punto è la pendenza fiscale aperta in Irlanda?

R. Abbiamo pagato i 31 milioni che dovevamo all’Agenzia italiana e ora siamo in attesa di incassare i 41 milioni di credito d’imposta che vantiamo verso l’Irlanda.

D. Vendere la vostra quota di Banca Esperia a Mediobanca?

R. Per quest’anno è più probabile un rinvio, il crollo dei mercati ha fatto calare il valore delle banche. (riproduzione riservata)
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