Secondo il Ministro degli Affari Civili della Cina,nel 2015 le catastrofi naturali e gli eventi meteorologici estremi sono costati al paese ben 41 miliardi di dollari di danni economici,una cifra che è molto al di sopra dei massimali coperti dall’assicurazione e dalla riassicurazione.

Nonostante negli ultimi anni sia stato il paese che è cresciuto più rapidamente, in Cina permane il problema della sotto-assicurazione e il gap di protezione è molto evidente.

Nel 2015 le catastrofi naturali o gli eventi meteorologici estremi hanno colpito, sia direttamente che indirettamente, 186 milioni di persone e causato 819 vittime. Nel corso dell’anno 6.4 milioni di persone sono state costrette ad evacuare le proprie abitazioni a causa delle catastrofi naturali, tra cui 1.8 milioni bisognose di assistenza medica urgente.

Il ministro ha aggiunto che 248.000 abitazioni hanno ceduto e quasi 22.000 ettari di terreni sono stati danneggiati, tra cui 1.000 ettari di raccolto.

I danni economici calcolati dal Ministro degli Affari Civili della Cina ammontano a 270.41 miliardi di yuan, ossia 41 miliardi di dollari statunitensi.

L’entità dei danni economici subiti dalla Cina a causa delle catastrofi naturali nel 2015 (41 miliardi di dollari) ammonta a quasi metà della stima dei danni di Munich Re (90 miliardi di dollari) e più della metà di quella di Swiss Re (74 miliardi di dollari). Questa cifra elevata mostra la necessità di sanare questo gap di protezione e di aumentare la penetrazione assicurativa nel paese.

Vale la pena menzionare, tuttavia, che, grazie ad una minore attività sismica rispetto al 2014, nel 2015 sono stati registrati decisamente meno decessi e danni economici (-2%).

La Cina è sicuramente un’economia a rapida crescita e vanta un mercato assicurativo in rapida evoluzione. Tuttavia, finora, la penetrazione dell’assicurazione non sta procedendo abbastanza in fretta da aiutare il paese ad alleviare il peso dell’impatto delle catastrofi e degli eventi climatici estremi.

Questo fatto fornisce un’opportunità tangibile al settore assicurativo, riassicurativo e anche a quello delle insurance-linked securities (ILS) per ridurre il gap di protezione che si è creato tra i danni economici subiti e i risarcimenti assicurativi.

Artemis ha intervistato Steve Bowen, direttore associato e meteorologo presso l’unità di catastrophe modelling e analysis Impact Forecasting del broker riassicurativo Aon Benfield.

“La Cina vanta uno dei mercati assicurativi a più rapida crescita del mondo e c’è un enorme potenziale per le compagnie assicurative, che possono fornire i propri servizi dopo catastrofi naturali di grande impatto. Il paese non è estraneo alle catastrofi naturali a causa della sua esposizione “regolare” a rischi come terremoti, alluvioni, gravi temporali e cicloni tropicali,” ha spiegato Bowen.

“Nel 2015 i danni assicurati subiti dal paese a causa delle catastrofi naturali ammontavano a 1.5-2 miliardi di dollari statunitensi, di cui almeno la metà causati dalle alluvioni e dalle tempeste convettive. Il costo economico totale tuttavia è decisamente più alto e questo ci dimostra come i livelli complessivi di penetrazione assicurativa rimangano piuttosto bassi.”

Steve Bowen stima a 1.75 miliardi di dollari i danni assicurati causati dai disastri naturali in Cina nel 2015, evidenziando che solo il 4% dei danni subiti sono stati coperti dal settore assicurativo e riassicurativo, una piccola somma per un paese che ha una tale esposizione ai disastri naturali e agli eventi climatici estremi.

Ovviamente questo impatto economico si ripercuote sulle casse del governo cinese, che in parte ne scarica il peso sui contribuenti e sulla popolazione. Per ridurre tale gap di protezione devono essere accelerati i procedimenti per stabilire dei pool assicurativi di catastrophe risk nelle regioni cinesi, con il supporto del settore riassicurativo e dei mercati finanziari di tutto il mondo per sostenere esposizioni maggiori.

Nel 2015, con l’emissione di Panda Re Ltd. (Series 2015-1), il primo catastrophe bond relativo ai rischi affrontati dalla Cina -in particolare per la sua esposizione ai terremoti- dal valore di 50 milioni di dollari, è stato stimolato l’appetito dei mercati finanziari, degli investitori nelle insurance-linked securities e dei manager dei fondi ILS nei confronti dei rischi cinesi.

I manager dei fondi ILS stanno già partecipando a qualche programma riassicurativo cinese, o si stanno già assumendo esposizioni cinesi tramite quote e accordi di retrocessione, quindi il capitale proveniente dalle insurance-linked securities non è estraneo al paese.

Se i modelli hanno la funzione di permettere al governo cinese di liberarsi di una parte dei catastrophe risk, sembra chiaro che il mercato delle insurance-linked securities e i suoi investitori avranno un ruolo centrale nel raggiungimento di tale scopo.

Al momento il governo cinese sovvenziona fortemente l’assicurazione agricola nel paese e l’agricoltura in generale. Forse questo potrebbe essere un incentivo per trasferire il rischio dal governo ai mercati privati.

Nel 2013 sono stati stanziati circa 2.04 miliardi di dollari statunitensi per sostenere i premi dell’assicurazione agricola e i finanziamenti per il ripristino e la prevenzione dei disastri agricoli sono stati elevati. Per contrastare la siccità e il suo potenziale impatto sull’agricoltura dal 2011 sono stati stanziati ulteriori 1.95 miliardi di dollari statunitensi.

Questi finanziamenti sono di fondamentale importanza per permettere ai piccoli agricoltori di ottenere copertura assicurativa per i loro raccolti e il loro bestiame, ma si può fare ancora di più per alleviare un po’ del carico che spetta al governo e trasferirlo all’assicurazione privata e ai mercati di trasferimento del rischio, riducendo così le richieste di sovvenzione a carico del governo cinese.

La Cina potrebbe trarre vantaggio da un approccio di risk pooling simile all’African Risk Capacity(ARC), che fornisce assicurazione a livello provinciale utilizzando i mercati riassicurativi tradizionali e alternativi per trasferire il rischio e sostenere i programmi assicurativi. Poiché negli ultimi tempi si è verificato un incremento di tutte le iniziative del genere, anche il governo cinese potrebbe ridurre la propria esposizione ai disastri naturali e agli eventi climatici che colpiscono il settore agricolo.

L’agricoltura è solo un segmento che potrebbe trarre beneficio da un maggiore trasferimento del rischio e da una migliore capacità assicurativa e riassicurativa. Il paese potrebbe anche beneficiare dal nuovo trend dei resilience bond, obbligazioni simili ai catastrophe bond che trasferiscono il rischio mentre promuovono la creazione di un’infrastruttura più resiliente.

Il governo cinese ha l’opportunità di inserire i resilience bond nei mercati finanziari, sia per aumentare la resilienza che per alleviare parte del rischio e del carico finanziario che grava sul suo governo.

La Cina è un esempio perfetto di sotto-assicurazione o di gap di protezione: il rischio economico ammonta a trilioni di dollari, di cui solo una piccola parte sono assicurati.

Il settore assicurativo, riassicurativo, delle ILS e quello del trasferimento del rischio hanno l’opportunità concreta di utilizzare tecniche innovative per aiutare i cittadini, il governo e il paese intero a proteggersi meglio a livello finanziario, a diventare più resilienti e maggiormente in grado di sostenere gli effetti dei disastri naturali e climatici.

Fonte: Artemis