Dal 2009 l’istituto era alle prese con il difficile equilibrio tra vendite e acquisti. Oltre ai pm indaga Consob

L’ipotesi di forzature nel collocamento. La difesa: accuse vecchie, siamo stati corretti e certificati dalla Bce

Mifid sugli strumenti finanziari è stata sempre rispettata oppure si sono verificate forzature nella profilatura della clientela retail? Ovviamente, fino a quando queste domande non avranno trovato una documentata risposta, la prudenza e il rispetto della presunzione di innocenza sono d’obbligo. Ieri intanto il direttore generale Vincenzo Consoli (indagato per ostacolo alla vigilanza insieme all’ex presidente Flavio Trinca) ha scritto ai 6 mila dipendenti per spiegare che «i fatti riportati dai giornali si riferiscono al 2013 e sono stati interamente superati». Posizione ribadita pubblicamente con un comunicato che, fra le altre cose, rassicurava il mercato circa la posizione patrimoniale e di liquidità della popolare. Veneto Banca eroga credito «sulla base di una rigorosa valutazione del merito» come «confermato dalla recente visita condotta dalla Bce che ha analizzato «il 42%» del portafoglio crediti», spiega il comunicato. Sempre in giornata Consoli ha incontrato i rappresentanti sindacali del gruppo in un vertice fortemente voluto dalla Fabi. «A dire la verità», spiega il sindacato in una nota, «ci aspettavamo di essere convocati con urgenza e non pensavamo saremmo stati costretti noi a chiederlo considerata l’imponenza dell’operazione disposta dalla Procura». (riproduzione riservata)