di Antonio Ciccia  

 

La giustificazione per il datore di lavoro, rilasciata dall’ospedale, non deve riportare il nome del reparto, la specializzazione del medico o altre notizie che facciano capire la patologia del paziente. Il garante della privacy (newsletter del 9 febbraio 2015) ha stabilito che, così come l’ospedale non può, di regola, dire a terzi il reparto in cui è ricoverato il malato, la stessa cautela va osservata nelle certificazioni rilasciate ai pazienti o ai loro accompagnatori per attestare la presenza in ospedale e giustificare l’assenza dal lavoro o per altri usi.

Sul modulo non devono essere riportate indicazioni che possano far risalire allo stato di salute.

Deve, invece, essere rilasciata una attestazione di carattere generico.

La normativa sulla privacy, infatti, impone attenzioni per prevenire la conoscenza, da parte di estranei, dello stato di salute di un paziente attraverso la semplice correlazione tra la sua identità e l’indicazione della struttura o del reparto in cui è stato visitato o ricoverato.

Banca d’Italia. La Banca centrale italiana può conservare fino a un anno le immagini riprese dal proprio sistema di videosorveglianza nello stabilimento in cui si svolgono attività di produzione, confezionamento e distruzione di banconote euro e di carta filigranata. Il garante ha accolto la richiesta di Bankitalia di allungamento dei termini di conservazione delle immagini. Si è tenuto conto delle prescrizioni della Banca centrale europea, che ha stabilito anche precisi termini minimi di conservazione delle immagini registrate: 12 mesi per le immagini riferite alla produzione, confezionamento e distruzione di banconote e quattro mesi per le immagini raccolte nelle aree dove si effettua la conservazione delle banconote, della carta filigranata o di altri elementi di sicurezza dell’euro.

Snodi internet. Il garante della privacy è anche intervenuto sugli snodi internet presenti sul territorio italiano (Roma, Milano e Torino). In questi centri si interconnettono le infrastrutture di rete dei maggiori operatori tlc nazionali e internazionali, degli Internet service provider, nonché di importanti fornitori di servizi on-line (come Google e Facebook). Le sedi degli Ixp, ospitano anche gli apparati che gestiscono le reti di comunicazione tra quasi tutte le pubbliche amministrazioni italiane. Il garante ha preteso alcune misure di sicurezza: sistemi di tracciamento delle attività svolte dai tecnici; più monitoraggi su anomalie come deviazioni o duplicazioni del traffico Internet; eliminazione delle credenziali tecniche «condivise», così da poter identificare il singolo operatore o amministratore di sistema; meccanismi di audit e alert per prevenire o scoprire eventuali attività ostili.

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