Di Anna Messia

Generali Italia si è rimessa in casa la gestione dei sinistri, in precedenza affidata a Generali Business Solution (Gbs), che ora mantiene solo il coordinamento delle attività informatiche e delle funzioni di supporto. Si tratta di un riassetto importante, che comporta la gestione di 1,5 milioni di pratiche assicurative l’anno, con l’impiego di circa 2 mila persone che lavorano nell’area sinistri, oltre a 1.650 carrozzerie convenzionate, 340 medici e 700 periti fiduciari. 
Una macchina enorme, visto che Generali Italia è il secondo assicuratore Danni del Paese (alle spalle di Unipol Sai) con premi nei nove mesi 2014 per 4,1 miliardi di euro e il primo nel ramo Vita (11,8 miliardi nei nove mesi). E la riorganizzazione potrebbe assumere ancor più valore se il governo Renzi riuscirà a realizzare l’attesa riforma Rc Auto, che per combattere le frodi e far calare i prezzi delle polizze prevede tra le altre cose il potenziamento dell’utilizzo delle carrozzerie convenzionate. Si vedrà. Intanto Generali Italia ha deciso di riportare sotto il proprio cappello societario tutta la gestione dei sinistri, con l’obiettivo di migliorare la redditività, riducendo i tempi delle liquidazioni e tagliando di conseguenza i costi delle polizze. L’intenzione della compagnia guidata da Philippe Donnet è insomma lavorare intensamente per mantenere basso e, se possibile, ridurre ancora l’indice che sintetizza il rapporto tra sinistri pagati e premi incassati dalla compagnia, ovvero il combined ratio. 
Più il valore è basso e migliore è la gestione dei sinistri, perché se ne registrano meno o perché sono meno cari. Generali Italia, nel confronto internazionale che è stato illustrato nel corso dell’Investor Day del gruppo dello scorso autunno, tenutosi a Londra, si distingue per avere uno dei migliori combined ratio nei Paesi in cui è presente Leone, con un valore pari all’89%, grazie anche al generale andamento positivo del mercato italiano. Andamento decisamente migliore rispetto a quello del gruppo in Francia (105%) e Germania (93,5%) e in linea con i Paesi dell’Est Europa, che brillano per profittabilità con un combined ratio all’88,8%. Questi numeri hanno consentito a Generali Italia di staccare alla capogruppo guidata da Mario Greco un dividendo di 900 milioni di euro nonostante il profondo processo di riorganizzazione avviato in Italia, con la riunificazione delle attività in tre marchi (Generali , Genertel e Alleanza Assicurazioni) rispetto ai dieci precedenti. GeneraliItalia continua però a lavorare «con l’obiettivo di consolidare la posizione di leadership sul mercato», aveva detto lo stesso Donnet a Londra. A capo dell’area claim è stato chiamato Massimo Monacelli, che ha alle spalle una lunga carriera di responsabile dell’area sinistri di Axa Assicurazioni, e per migliorare la gestione sono stati formati 80 periti liquidatori che si occuperanno sia dell’accertamento sia della liquidazione dei sinistri.

Ieri intanto, per quanto riguarda il gruppo, Cristiano Borean è stato nominato chief financial officer di Generaliin Francia, mentre Cdp ha limato la sua quota nel capitale del Leone dal 2,5 all’1,9%. (riproduzione riservata)