di Gianfranco Ferroni  

 

Il mercato assicurativo deve studiare sempre di più la percezione del rischio delle popolazioni. Per questo Swiss Re, in occasione delle celebrazioni per il compleanno numero 150, ha presentato ieri a Roma con il cfo Michel Liès e il ceo italiano Carlo Coletta, i risultati dell’indagine dedicata alle preoccupazioni degli abitanti di 19 nazioni del pianeta (22 mila cittadini, dai 15 anni in su, interpellati da The Gallup Organisation). E dove un italiano su 4 è convinto di non andare mai in pensione, solo 16 su cento ritengono di andare in pensione prima dei 65 anni (la percentuale più bassa al mondo), 9 intervistati su 10 pensano che vi sia un nesso diretto tra il cambiamento climatico e l’aumento delle calamità naturali. Il 19% degli intervistati ha affermato di essere disposto a lavorare meno o a lasciare il lavoro per assistere una persona cara che ne abbia bisogno, e il 35% stipulerebbe una polizza assicurativa e a coprirne le spese per pagare l’assistenza. E il 54% afferma di non essere assicurato contro i danni da calamità naturali. Rispetto a tutte le altre economie avanzate, coinvolte nell’indagine, infine, gli italiani mostrano maggiori preoccupazioni rispetto alla scarsità di cibo tra vent’anni. Per Coletta, «il risultato dell’indagine mostra come la crescente sfida rappresentata dall’invecchiamento della società richieda soluzioni nuove», ritenendo che «l’industria ri/assicurativa possa svolgere un ruolo attivo nella gestione di questa sfida, che avrà un impatto significativo sulle generazioni future». Per Liès, «in Italia alcuni fondamentali sono buoni, c’è una rete di piccole e medie imprese paragonabile solo a quella tedesca, il governo deve dare appoggio a questa realtà che ha creato lo sviluppo del paese e ora rischia di sparire». Per quello che riguarda le assicurazioni, Liès ha spiegato che «negli ultimi anni mi preoccupa vedere così poca gente assicurata, so che non è una priorità ma molti paesi hanno capito dopo il costo delle catastrofi, credo che qualcosa di più in questo senso, anche a livello legislativo, sarebbe importante. La copertura assicurativa italiana non corrisponde al suo livello economico e culturale». Alla giornata ha partecipato anche Romano Prodi, con un intervento nel quale ha toccato tutti i temi caldi a livello globale: dall’emergenza alimentare e idrica allo sviluppo economico del terzo mondo, alla perdita di peso politico dell’Europa, sottolineando che «senza la costituzione di un’authority mondiale, l’acqua diventerà, in futuro, motivo di grandi tensioni politiche».

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