La vendita impropria di prodotti assicurativi continua a pesare sui conti di Lloyds Banking Group, che archivia il 2013 con una perdita netta di 838 milioni di sterline, comunque meno grave di quella registrata l’anno precedente per 1,47 mld gbp.
In progresso anche l’utile underlying, che sale a 6,3 mld gbp grazie alla vendita di una serie di attività, mentre il margine di interesse netto è cresciuto al 5%. I ricavi invece, al netto di alcune voci, sono leggermente diminuiti rispetto all’anno scorso, fermandosi a 18,5 mld gbp.
All’inizio del mese la banca inglese, controllata per il 33% dal governo di Londra, aveva premesso che nel quarto trimestre gli accantonamenti per i risarcimenti ai clienti, a cui erano stati venduti prodotti assicurativi in maniera irregolare, sarebbero ammontati a 1,8 miliardi di sterline. A penalizzare i conti poi sono stati anche i 120 milioni di sterline messi da parte per risarcire i clienti professionisti per la vendita impropria di strumenti finalizzati alla copertura dal rischio di tasso di interesse, che hanno portato il conto totale degli accantonamenti per questo tipo di security a 530 mln gbp. Secondo quanto anticipato dai vertici, gli oneri legali impatteranno sugli utili ancora per qualche anno.
Nelle anticipazioni che hanno preceduto la pubblicazione ufficiale dei conti, Lloyds ha annunciato che avrebbe ripreso nel secondo semestre con il pagamento di dividendi agli azionisti, anche se i pagamenti iniziali saranno modesti. “Nella seconda metà dell’anno inoltreremo la richiesta alle autorità per poter tornare a distribuire dividendi, all’inizio modesti ma crescenti, in modo da effettuare pagamenti sostenibili agli azionisti in seguito”, ha annunciato in quell’occasione l’amministratore delegato Antonio Horta Osorio.
La banca di Londra non paga dividendi dal 2008, quando ha ricevuto dallo Stato un aiuto da 19,9 miliardi di sterline per far fronte alla crisi economica e restaurare il proprio business, con un focus maggiore sul retail e sui prestiti alle imprese. A settembre, Lloyds ha compiuto un primo passo verso l’indipendenza in seguito alla cessione di una quota del 6% da parte del governo inglese.