di Andrea De Bias

Il cda delle Generali deciderà oggi se proporre all’assemblea dei soci l’azione di responsabilità nei confronti dell’ex ad Giovanni Perissinotto e dell’ex dg Raffaele Agrusti.

La decisione arriverà dopo le nuove valutazioni compiute ieri dal comitato controllo e rischi, presieduto da Alberta Figari, e di quello per la remunerazione guidato dall’ad dell’Eni, Paolo Scaroni. Dopo gli incontri preparatori dei giorni scorsi, i due organi consultivi si sono riuniti ieri a Milano per quasi sei ore, assieme anche ai componenti del collegio sindacale, mentre già dal mattino erano nella sede del gruppo i vertici della compagnia: l’ad Mario Greco e il presidente Gabriele Galateri. Secondo quanto, comunicato dal Leone il 6 novembre, l’Ivass avrebbe infatti chiesto al comitato controllo delle Generali di esprimere una nuova valutazione sugli investimenti alternativi, effettuati dalle Generali sotto la gestione di Perissinotto, sottoponendola nuovamente all’esame del cda, che nei mesi scorsi, anche sulla scorta dei pareri legali acquisiti, aveva escluso «qualsiasi profilo di rilevanza penale», decidendo anche di non procedere «a possibili azioni risarcitorie» nei confronti dei due manager «principalmente in considerazione della difficoltà di collegare le irregolarità emerse a danni risarcibili a norma di legge».

Oggi il board dovrà dunque pronunciarsi nuovamente in merito all’azione di responsabilità nei confronti di Perissinotto e Agrusti, motivando la decisione. L’Ivass avrebbe inoltre chiesto al cda di pronunciarsi anche sulle buonuscite dei due manager. L’attesa è che il cda, pur di fronte a posizioni più sfumate tra i vari consiglieri (alcuni espressione diretta dei soci forti del gruppo) sia pronto a votare quanto verrà proposto in consiglio da Galateri e soprattutto da Greco, che contrariamente a qualche tempo fa («non siamo qui per fare gli storici», aveva affermato a più riprese nei mesi successivi al suo insediamento), sarebbe determinato ad andare fino in fondo. Se questa dovesse essere la posizione dei vertici le probabilità che il consiglio si esprima a favore dell’azione di responsabilità sembrano essere elevate.

I sette investimenti per i quali Generali aveva riscontrato alcune irregolarità sul piano della governance interna, stando almeno alle indiscrezioni circa il primo parere legale redatto dallo studio Erede, Bonelli e Pappalardo sulla vicenda, erano stati effettuati tutti tra il 2000 e il 2007. All’epoca Agrusti aveva deleghe meno rilevanti di quelle di Perissinotto e potrebbero così venir individuati due diversi livelli di responsabilità tra i due, arrivando quindi a un’azione disgiunta. In concomitanza al cda delle Generali si riunirà anche il board diMediobanca, primo azionista del Leone con il 13,2%, per approvare i conti del primo semestre, che dovrebbero essere superiori alle attese. Sempre oggi si riunirà anche il patto di sindacato dell’istituto per avviare la riflessione sulla governance che dovrebbe portare anche a una revisione delle regole del patto stesso, a cominciare dalla divisione in gruppi. (riproduzione riservata)