La Call4Ideas, realizzata in vista del Salone del Risparmio 2014 da Assogestioni in collaborazione con ItaliaCamp, si pone lo scopo di far emergere idee, progetti e nuove soluzioni per rilanciare la previdenza complementare in Italia. La Call4Ideas si concentra su un tema diventato cruciale in Italia soprattutto dopo il passaggio al sistema pensionistico contributivo, e che vede lo svilupparsi di un forte dibattito a livello europeo intorno alla direttiva Iorp. La raccolta di idee per il rilancio della previdenza complementare sarà aperta fino al 14 marzo e indirizzata a università, imprese, liberi professionisti, sindacati, associazioni, fondazioni e cittadini. Le idee raccolte saranno presentate di fronte a una giuria di esperti durante il Salone del Risparmio, che discuterà le proposte e selezionerà le più significative e innovative. Questa Call4Ideas si propone l’obiettivo di individuare, soprattutto in questo momento di forte dibattito, sia a livello nazionale sia europeo, sulla revisione della direttiva Iorp e sull’armonizzazione dei prodotti pensionistici individuali, proposte, nuove idee, progetti e visioni per dare un nuovo slancio alla previdenza integrativa in Italia, intervenendo anche su fattori soggettivi che possano colmare gap di conoscenze di base per permettere ai cittadini di effettuare scelte consapevoli. Assogestioni ricorda che il sistema previdenziale italiano è paragonabile a una casa retta da due pilastri: il primo è la previdenza obbligatoria, che assicura a tutti i cittadini la pensione di base; il secondo è costituito dalla previdenza complementare, a cui è possibile aderire per garantirsi una pensione aggiuntiva a quella pubblica. Il passaggio al sistema pensionistico contributivo ha reso il ruolo di uno di questi due pilastri, quello della previdenza obbligatoria, più debole: per evitare che la casa crolli, non resta allora che rafforzare il secondo pilastro. Secondo una recente indagine condotta dalla Covip, i motivi della mancata adesione alla previdenza complementare sono molteplici: per il 41,4% degli intervistati è troppo costoso, il 28,4% non si fida, il 19,1% si considera troppo giovane per pensarci, l’8,8% preferisce lasciare il Tfr al datore di lavoro, l’8,4% non vuole fare scelte che considera irreversibili, il 4% infine si ritiene soddisfatto della pensione pubblica per coprire le proprie esigenze. Da qui la necessità di dare un nuovo impulso al settore. (riproduzione riservata)